IL CASO BIRGIT PRINZ

Cosa pensano in Germania

Di quello che scrivono i giornali italiani ne sappiamo fin troppo. Per dare più informazioni riprendiamo questo pezzo dal nostro omologo sito tedesco dedicato al calcio femminile,  www.FFNews.de


Le donne irrompono definitivamente nel calcio maschile. Dopo un grandioso campionato a livello sportivo e sopratutto mediatico, adesso un club italiano professionistico di calcio maschile ingaggerà  la più grande attaccante tedesca Birgit Prinz.
La prinz e gli uomini, potrà funzionare? La prudenza è d'obbligo, tuttavia si sa  che la stessa nazionale campione del mondo della DFB perde in una partita di allenamento contro la  squadra maschile U16. Una donna sarebbe davvero un rinforzo per una squadra maschile?

Già il presidente del DFB consigliò alla Prinz un cambiamento di sesso

Forse non qualunque donna , ma tuttavia per lo meno una Birgit Prinz, suppongono alcuni. Dietrich, il manager del Frankfurts dice che l'offerta italiana sottolinea il carattere eccezionale della Prinz. Comunque, l'idea che la più grande attaccante della Germania starebbe meglio tra le fila degli uomini piuttosto che tra le donne è venuta già ad altri prima di ora. Quando Birgit Prinz aveva 17 anni e divenne per la prima volta campionessa europea, sedeva in tribuna un certo Gerhard Mayer-Vorfelder, oggi presidente del DFB. Dopo la partita disse che la Prinz avrebbe dovuto cambiare sesso, e iniziare subito nel VFB Stuttgart, MVs Heimatclub.
La grande forza della Prinz è il suo tradizionale dribbling. .Lei raramente affronta la  difesa avversaria con finezze tecniche, sovrasta gli avversari facilmente. Per il calcio femminile è sensazionale, ma nel calcio maschile i difensori avversari non sarebbero più lenti di lei.
La Prinz senza la sua più grande forza varrebbe forse solo la metà. A dir la verità le possibilità di gioco delle cacciatrici di gol sono diventate negli ultimi anni più ricche di varianti.
Lei può più che altro correre di più dell'avversario. Probabilmente questo non è sufficiente all'inizio per fare punti con gli uomini ma la sua più grande forza è la sua volontà di ferro. La lega maschile sarebbe una nuova sfida e lei dovrebbe fare di tutto lì per farsi valere.Ma tuttavia rimane ancora il dubbio se questo sia possibile. Con 26 anni non si possono più aspettare i colpi di fortuna, e un colpo  di fortuna sarebbe necessario. Verrebbe il sospetto che l'ingaggio della Prinz per il Perugia di Luciano Gaucci sia meramente un numero di pubbliche relazioni, per far parlare di sè i giornali italiani. La pubblicità sarebbe sicura, e non costerebbe molto dato che la Prinz non guadagnerebbe lo stesso dei suoi colleghi maschi.

Perchè no? "Prinz e gli uomini"  sarebbe una storia divertente

Già nel passato Gaucci aveva fatto un colpo che non si poteva spiegare realmente come sportivo. Così  nel 1999 ingaggiò Carolina Morace che diventò così la prima allenatrice femmina di una squadra professionale di maschi. Il suo club fece parlare di sè tutti i media e già questo era un buon risultato. La Morace, che come calciatrice aveva avuto un grosso successo era una allenatrice inesperta. Gaucci le ordinò cosa doveva fare. Dopo due giornate lei se ne andò. Sportivamente il suo ingaggio non aveva senso se non per le pubbliche relazioni. In questa ottica va visto anche il nuovo arrivato del Perugia Al Saadi Gaddafi, il figlio ventottenne del capo di stato libico Muammar el Gaddafi. Non è un dio del calcio ma è pur sempre il figlio di un dittatore e quindi osservato dai media. Dal punto di vista sportivo il Perugia non ha molto da offrire. La squadra è in serie A in zona retrocessione. Così i discorsi su Birgit Prinz son un espediente per essere notati dai media. Ma perchè no ? Il calcio professionista è diventato definitivamente un importante intrattenimento e "Prinz e gli uomini" sarebbe una storia divertente. Dato anche il fatto che per Birgit Prinz non ci sono abbastanza  motivi per rimanere in Germania. In ogni caso qui lei non ha nessuna sfida. Sempre meglio di essere ferma, che sarebbe anche più noioso per una persona ambiziosa come lei.


Di seguito aggiungiamo una carrellata di articoli scovati su Internet e tutti sul caso Prinz/Gaucci, se proprio vi interessa:


Dall'Arena di Verona del 31/12/2003

Birgit Prinz dice no a Gaucci che voleva tesserarla

Una donna tra i maschi? Meglio di no

Chiara Gazzoli: senza futuro le squadre miste. Alessia

Tuttino: troppa differenza fisica

Birgit Prinz non diventerà la « primadonna» del calcio maschile: la calciatrice ha respinto l’offerta del presidente Luciano Gaucci di andare a giocare nel Perugia adducendo essenzialmente motivazioni di ordine sportivo. Birgit Prinz, eletta nei giorni scorsi dalla Fifa giocatrice mondiale, ha tagliato corto alle illazioni che si susseguivano da giorni su un suo passaggio nella squadra maschile, dicendo di avere respinto l’offerta. «In prima linea sono motivazioni sportive che dopo lunga riflessione mi hanno indotto a questa decisione», ha detto la «capitana» della Germania . Secondo la Prinz, il pericolo sportivo sarebbe stato quello di venire impiegata nei prossimi mesi nella squadra maschile solo pochi minuti o per niente. «Birgit Prinz è bella, ha un corpo fantastico ed è molto brava come calciatrice», aveva detto Gaucci motivando la sua offerta. Il polverone sollevato da Gaucci senior ha investito tutto il mondo del calcio. In particolare il pallone in rosa sempre molto attento a queste rivoluzioni. Un progetto bocciato anche dalle atlete che militano nel Bardolino Verona 83 e nel Foroni, le due squadre veronesi di calcio femminile che militano in serie A.  «Improponibile». In seno all’equipe del Bardolino Verona ’83 è bollata come fuori luogo l’idea del presidente del Perugia Luciano Gaucci d’ingaggiare tra i «Grifoni» Birgit Prinz, la gigantesca giocatrice tedesca recentemente laureatasi campionessa del mondo. «È difficile, per non dire altro, che una donna possa giocare in una squadra maschile e per giunta nella massima serie», afferma convinta Alessia Tuttino capitano della compagine gialloblù. «Troppo netta la differenza fisica per poter reggere il confronto». Ma la centrocampista gardesana non è per nulla infastidita dalle polemiche mediatiche sollevate dal vulcanico Gaucci. «Seppure in modo folcloristico si sono aperte delle positive finestre sul mondo del calcio in rosa. Speriamo che prima o poi qualche società professionistica maschile pensi bene d’inserire nella sua struttura il settore femminile. Sarebbe un modo concreto per dare un aiuto economico e per far crescere il nostro movimento». Sulla stessa lunghezza d’onda la ventenne punta Erica Croce, la stagione scorsa in forza alla Lazio e compagna di squadra di Patrizia Panico l’atleta di maggior prestigio del campionato femminile italiano. «Anche la giocatrice più forte non riuscirebbe a reggere il confronto con un collega maschio. Abbiamo caratteristiche diverse: a livello atletico e muscolare siamo nettamente inferiori ma su quello tecnico ce la possiamo tranquillamente giocare alla pari. No, non mi sento offesa per queste sparate di Gaucci. Anzi è positiva tutta questa attenzione verso noi donne».
Tanti dubbi anche per le ragazze del Foroni. «A livello di regolamenti non è consentito una commistione di giocatori e giocatrici insieme- precisa Moira Placchi, nazionale e centrocampista di fascia della squadra allenata da Donella-. Anche se non nego che atlete appassionate della disciplina che hanno intrapreso potrebbero essere motivate a cimentarsi in squadre dove ci sono campioni conclamati. È evidente che se poi il paragone si sposta a livello fisico non possiamo competere con i maschi, mentre ritengo che tecnicamente la bilancia propenda positivamente a favore delle giocatrici, superiori ai colleghi maschi. Allora se la provocazione di Gaucci concorre a fare pubblicità al calcio femminile, ben venga. Non sono personalmente contraria che il calcio femminile trovi un testimonial come la Panico che ha accettato di partecipare al derby del cuore o meglio ancora una Marina Sardella che a livello di Federazione sta incidendo positivamente. Ma alla fine, giocatori e giocatrici devono partecipare a campionati diversi».  «Sono contraria all’inserimento in squadre maschili di giocatrici- afferma Chiara Gazzoli, capocannoniere biancoverde del torneo di serie A-. Preferisco partecipare a tornei di alto livello, al femminile,
perché in quel caso si eleva il valore e la qualità del nostro calcio. Questo tipo di soddisfazione la si può avere in Nazionale. Ribadisco la mia contrarietà a un’apertura di questo tipo. Sotto il profilo emotivo vedersi assieme a dei campioni del calibro dei professionisti che giocano in Italia potrebbe essere incentivante, ma sono sicura che non ci sarà un futuro con formazioni miste. Può darsi che per qualche altra disciplina che non può essere il calcio ma magari il tennis, possa anche incontrare l’attenzione sia degli addetti ai lavori che degli interpreti dello sport».  Stefano Joppi  Flavio Pasetto

L’EREDE DI CAROLINA MORACE PUNTA I PIEDI

 Patrizia Panico: sarebbe un fenomeno da baraccone

Gioca spesso con i maschi, segna tanto e qualche volta fa meglio di loro, ma all’idea di un campionato con una donna in squadra con gli uomini storce decisamente il naso. Patrizia Panico, l’attaccante più famosa del pallone rosa, l’erede di Carolina Morace, suo ct in nazionale, con una rovesciata «ideologica» si schiera contro la nuova frontiera che da Luciano Gaucci in serie A, passando per la trentaquattrenne Nicoletta Carlitti nel campionato Amatori in Abruzzo, reclama a gran voce l’avvento delle squadre miste. «Io non la vedo come una cosa positiva- dice subito la giocatrice- non capisco qual’è lo scopo e poi la donna partirebbe sempre svantaggiata. Secondo me il fatto che non ci siano donne in squadre maschili non è affatto una discriminazione, ma una forma di rispetto dei diversi campionati e delle differenze che ci sono tra il calcio maschile e quello femminile». La questione è tornata alla ribalta per il polverone sollevato dal caso Carlitti, la giocatrice che, scesa in campo con la formazione maschile «Osteria dei Miracoli» di Casalbordino sfidando il veto della Federcalcio, si è vista togliere addirittura dai carabinieri il tesserino federale. «Per lei mi dispiace che così finisce discriminata- continua Panico- magari voleva solo giocare e in quella zona non ci sono squadre femminili. Ma io credo che le differenze vadano rispettate, perchè uomini e donne sono diversi». E la differenza sta tutta nell’aspetto «fisico, negli scontri, sui falli. L’uomo è più veloce, salta più in alto». Insomma il «confronto non è pari» sottolinea l’azzurra, che spiega di non capire quali siano le finalità di certe richieste.
«Io con i maschi ci gioco spesso- racconta- e la differenza si sente. Ma non capisco a cosa si mira volendo inserire una donna in squadra». Panico insomma boccia l’ipotesi, ma sarebbe pronta ad avallare il progetto, seppure senza entusiasmo, solo a certe condizioni. «Se ci fosse una regola uniforme- spiega- che prevede, per esempio ad alti livelli in serie A, che ci sia una tesserata per tutte le squadre iscritte al campionato potrebbe avere anche un senso, ma in casi isolati per me è un fenomeno da baraccone».

 - SCENDE IN CAMPO IL PRESIDENTE DELLA DIVISIONE CALCIO FEMMINILE

 Natalina Levati: una passione da non strumentalizzare

Donne che giocano nei campionati maschili? «Un errore». Luciano Gaucci che voleva tesserare una svedese nel Perugia? «Solo una provocazione pubblicitaria». Il caso Nicoletta Carlitti, la calciatrice abruzzese alla quale la Figc ha ritirato la tessera perché pretendeva di giocare in una squadra maschile? «Non parliamone nemmeno». A parlare così non è un maschilista dell’ultima ora, bensì una donna che nel mondo del calcio rappresenta qualcosa di fondamentale. Natalina Ceraso Levati, insegnante di latino, è infatti da sette anni il primo presidente eletto nella storia della Divisione Calcio Femminile italiana.
Una passione per il calcio femminile, la sua, maturata nei tanti anni trascorsi alla Fiammamonza. Natalina Ceraso Levati su una questione non ha dubbi: le donne non devono giocare in squadre maschili. E l’ha ribadita anche poche settimane fa in un’intervista al Giorno riportata sul sito ufficiale della Divisione Calcio Femminile.  «Esistono forse squadre miste di pallacanestro o di pallavolo? Quella della Carlitti è una guerra controproducente. Inutile imbarcarsi in una crociata che non produce nulla di buono per le donne che vogliono giocare a pallone. Proposte come quella di Gaucci vanno bene solo per gli amanti di quella curiosità spicciola che vogliono vedere una ragazza in pantaloncini che corre dietro a un pallone. Proprio quella mentalità che fino a qualche tempo fa pesava sul calcio femminile e che pensavo fossimo riuscite ormai a sconfiggere».
Una guerra però la presidentessa del calcio femminile la farebbe. «Battiamoci piuttosto perché i club maschili si attivino per organizzare sezioni di calcio femminile al loro interno. Perché i presidenti che amano il calcio, non mettono in gioco le proprie conoscenze e risorse finanziarie per creare squadre femminili? Progettiamo insieme qualcosa. Ma ci vuole anche una volontà federale. Intanto a giorni presenteremo, per volontà di Franco Carraro, un progetto di ristrutturazione del calcio femminile. Se il calcio maschile è in crisi lo siamo anche noi, che da sempre rappresentiamo l’anello debole, mentre dovremmo essere protette e coccolate».


Dall'Unità del 24 dicembre 2003

Birgit Prinz scarica Gaucci: "Al Perugia? No, grazie."

La calciatrice tedesca campione del mondo rifiuta il trasferimento per "motivi sportivi".

BERLINO Birgit Prinz non diventerà la “primadonna” del calcio maschile: la calciatrice tedesca ha annunciato ieri di avere respinto l’offerta del presidente Luciano Gaucci di giocare nel Perugia adducendo essenzialmente motivazioni di ordine sportivo. In un annuncio a Francoforte, la Prinz, eletta nei giorni scorsi dalla Fita “migliore giocatrice mondiale”, ha troncato nettamente le illazioni che si susseguivano da giorni su un suo prossimo passaggio nella squadra maschile umbra, dichiarando di avere detinitivamente respinto l'offerta. “Sono essenzialmente motivazioni di carattere sportivo che dopo lunga riflessione mi hanno indotto a questa decisione”, ha spiegato la 26enne attaccante che con la Germania ha vinto i recenti campionati mondiali. Secondo la Prinz, il rischio sarebbe stato quello di venire impiegata nei prossimi mesi nel Perugia di Cosmi solo pochi minuti (se non atfatto). “Birgit Prinz è bella, ha un corpo tantastico ed è molto brava come calciatrice”, aveva detto Gaucci.


Da Il Gazzettino.it Lunedì, 22 Dicembre 2003

I pregiudizi contro lo sport al femminile e la lezione degli States

Nel luglio 1996, prima delle Olimpiadi di Atlanta stavo rifinendo la preparazione sulla pista di Minneapolis. Il velodromo, piuttosto spartano ma estremamente funzionale e tecnico, spiccava in uno di quei tremendi, giganteschi spazi che colpiscono il turista che per la prima volta mette piede in una città degli Stati Uniti. Tanti di quei metri quadrati che qui metterebbero in imbarazzo la fantasia degli imprenditori e che lì invece avevano solo delle righe per terra e due porte ogni tanto; ci saranno stati una cinquantina di campi da calcio : senza tribune, senza rete di separazione, tanto che da lontano sembravano semplicemente un gigantesco prato.
Tutti i campi erano sempre occupati e - ordinatamente- tra uno e l'altro migliaia di persone guardavano. Un giorno mi intrufolai anch'io e rimasi impietrita: a giocare erano solo donne e tutta quella gente era lì per loro, non potevo crederci. Mi spiegarono che si stava disputando un importante torneo nazionale ma fu anche l'occasione in cui imparai che il calcio (il "soccer") negli States, è uno sport prevalentemente femminile . Immediatamente il pensiero è corso al pregiudizio ed al disinteresse di cui è ancora circondata la versione femminile del calcio italiano. Chi ha visto il film "sognando Beckam" penserà alla famiglia della ragazza indiana, ma se chiediamo a Carolina Morace cosa ha dovuto passare, le cose che ci direbbe non sarebbero molto diverse. Carolina non perde mai occasione per ricordare: "ho vinto 12 scudetti ma sono diventata famosa per aver allenato per 3 mesi una squadra di uomini (la "Viterbese" di C1)." Breve esperienza nata per volere di un Presidente (Gaucci, presidente del Viterbo e del Perugia) che non smette mai di far parlare delle sue iniziative: dopo aver ingaggiato vari atleti esotici (tra cui il figlio di Gheddafi) diceva che avrebbe fatto giocare una donna nella sua squadra di serie A. Dopo il no raccolto alla proposta fatta a due svedesi tra le migliori giocatrici al mondo ecco arrivare la volta buona: pare proprio che la tedesca Birgit Prinz, fresca campionessa mondiale, insignita di più riconoscimenti internazionali, accetterà, entrando nella storia come la prima donna in una squadra di calcio maschile.
In questi giorni ne ho sentite di tutti i colori: sul fatto che il miglior uomo sia fisicamente sempre più forte della migliore donna credo che nessuno abbia dubbi; ma che la miglior donna possa essere meglio di tantissimi uomini anche questo lo passo altrettanto per scontato. Temo però che il problema sia un altro: l'attentato che questa iniziativa costituirebbe ad un mondo che qui da noi è ancora uno dei pochi baluardi esclusivamente maschili. Molto esperti si sono anche espressi sulla possibilità che tutto finisca in tribunale con un esposto alla procura (supportato da chissà quali ragioni): dopo tutto il vario delirio a cui il calcio italiano ci ha, purtroppo, abituato non sembra il caso di scandalizzarsi.


Da La Provincia di Como - Sondrio - Lecco del 19/12/03

Luciano Gaucci «Neanche la Fifa può impedirci di far giocare la Prinz»

PERUGIA « Nemmeno la Fifa potrà impedire di far giocare una donna in una squadra di uomini, visto che non esiste alcun espresso divieto e in questo caso dovrebbe esserci una legge chiara ad impedirlo, che però non esiste da nessuna parte » . Così il presidente del Perugia, Luciano Gaucci, ha commentato la nota ufficiale della Fifa sulla separazione nel calcio delle attività agonistiche di uomini e donne. Gaucci nei giorni scorsi si era incontrato con la tedesca Birgit Prinz, miglior giocatrice dell ´ anno per la Fifa, proponendole di giocare nella squadra di Serse Cosmi.


Da L'Eco di Bergamo del 19/12/03

Figc stoppa il progetto di Gaucci Serie A vietata alla tedesca Prinz

La tedesca Birgit Prinz, migliore giocatrice Fifa dell'anno

ROMA Il progetto di Luciano Gaucci di far giocare una calciatrice in serie A, la tedesca Birgit Prinz, riceve uno stop anche dal Consiglio Federale.
Al termine della riunione del Consiglio, infatti, è stata resa nota una nota del vice segretario generale della Fifa, Jerome Champagne che, in risposta a una lettera del segretario della federazione italiana, Giancarlo Gentile, ribadisce come la separazione tra i sessi deve essere assoluta. «Questa separazione tra i sessi - scrive Champagne - è assoluta a livello professionistico e in tutte le competizioni Fifa, così come nelle competizioni a livello continentali. La stessa regola è valida per i tornei di calcio dei Giochi Olimpici». Nella lettera della Fifa si precisa che la presenza in campo di giocatori di entrambi i sessi è ammessa a livello giovanile fino a 12 anni, oppure in alcuni particolari casi solo tra i dilettanti.
«Nemmeno la Fifa potrà impedire di far giocare una donna in una squadra di uomini, visto che non esiste alcun espresso divieto e in questo caso dovrebbe esserci una legge chiara a impedirlo, che però non esiste da nessuna parte».
Così il presidente del Perugia, Luciano Gaucci, ha commentato la nota ufficiale della Fifa sulla separazione nel calcio delle attività agonistiche di uomini e donne. Gaucci, che nei giorni scorsi si era incontrato con la tedesca Birgit Prinz, miglior giocatrice dell'anno per la Fifa e campionessa del mondo in carica con la Germania, proponendole di giocare nella squadra di Serse Cosmi, ha osservato che «non esiste alcun principio in base al quale si consente alle donne di poter arbitrare gare dei campionati maschili, mentre poi si dovrebbe impedire loro di giocare».
Gaucci ha detto di «non cambiare idea di fronte alla nuove precisazioni della Fifa, anche perché il più importante organo calcistico un giorno sostiene una cosa e quello seguente un'altra. Allora, se fino a mercoledì aveva rimandato la responsabilità alla competenza della Figc, perché ieri - chiede il presidente del Perugia - si è affrettata a dire che vanno distinte le attività maschili e femminili, sapendo che non esiste alcuna legge in tal senso?».
Il presidente del Perugia ha detto infine che «il progetto di far giocare una calciatrice nella serie A maschile va avanti. Per i prossimi giorni aspetto una risposta dalla Prinz». Prinz che, peraltro, sembra molto dubbiosa sulle sue possibilità di emergere nel campionato italiano e di sfidare difensori del calibro di Nesta e Stam.


Da iL Secolo XIX del 19/12/03

 GAUCCI PROTESTA La Fifa dice no alle donne

 RomaNel calcio le attività agonistiche di uomini e donne devono restare separate «secondo i principi della Fifa e le norme del Cio». Lo ha ribadito alla Figc una nota ufficiale della federazione internazionale firmata dal vicesegretario generale Jerome Champagne. Il pronunciamento arriva dopo che Luciano Gaucci aveva annunciato l'intenzione di tesserare una giocatrice tedesca al Perugia.
Pronta, dopo la nota della Fifa, la reazione di Gaucci. «Nemmeno la Fifa potrà impedire di far giocare una donna in una squadra di uomini, visto che non esiste alcun espresso divieto».
Gaucci, che nei giorni scorsi si era incontrato con la tedesca Birgit Prinz, miglior giocatrice dell anno per la Fifa, proponendole di giocare nella squadra di Serse Cosmi, ha osservato che «non esiste alcun principio in base al quale si consente alle donne di poter arbitrare gare dei campionati maschili, mentre poi si dovrebbe impedire loro di giocare».
Gaucci ha detto di «non cambiare idea di fronte alla nuove precisazioni della Fifa, che cambia idea ogni momento. Se fino a ieri aveva rimandato la responsabilità alla competenza della Figc, perché oggi si è affrettata a dire che vanno distinte le attività maschili e femminili, sapendo che non esiste alcuna legge in tal senso?». Il presidente del Perugia ha detto che «il progetto di far giocare una calciatrice nella serie A maschile va avanti».


Da La Liberazione del 19/12/03

Il progetto di Luciano Gaucci di far giocare una calciatrice in serie A, nello specifico la tedesca Birgit Prinz

Il progetto di Luciano Gaucci di far giocare una calciatrice in serie A, nello specifico la tedesca Birgit Prinz (premiata dalla Fifa come Zidane tra i maschi), riceve uno stop anche dal Consiglio Federale. Al termine della riunione del Consiglio federale è stata comunicata una nota del vice segretario generale della Fifa, Jerome Champagne, in risposta ad una lettera del segretario della Federcalcio, Giancarlo Gentile. «La separazione tra i sessi - scrive Champagne - è assoluta a livello professionistico e in tutte le competizioni Fifa, così come nelle competizioni a livello continentale. La stessa regola è valida per i tornei di calcio dei Giochi Olimpici». Nella lettera della Fifa si precisa che la presenza in campo di giocatori di entrambi i sessi è ammessa a livello giovanile fino a 12 anni, oppure in alcuni particolari casi solo tra i dilettanti. Puntuale è arrivata la replica di Gaucci: «Nemmeno la Fifa potrà impedire di far giocare una donna in una squadra di uomini, visto che non esiste alcun espresso divieto e in questo caso dovrebbe esserci una legge chiara ad impedirlo, che però non esiste da nessuna parte».


Da Il Manifesto del 17/12/03

La principessa Birgit

ALBERTO PICCININI
PRINZ, Birgit. 26 anni. Centravanti della nazionale tedesca di calcio femminile. Unico soprannome conosciuto «La principessa», ma su un giornale italiano in vena di buonumore, accanto a una scheda dedicata a lei ho visto pubblicata la foto di una Nsu Prinz, mitica utilitaria tedesca anni '70! L'interesse generale per una delle star assolute del calcio femminile internazionale (ieri ha ricevuto il premio Fifa Player of the Year 2003) è presto detto: Brigit è stata contattata del pirotecnico Gaucci come colei che andra' a «giocare coi maschi» con la maglia del Perugia, e almeno un si' a mezza bocca l'avrebbe pronunciato. Ma chi glielo fa fare? Boh. Un fatto certo è che dall'inizio del campionato la centravanti tedesca non ha più una squadra: l'esaltante esperienza nel calcio Usa con la maglia dei Carolina Courage (12 gol in 15 partite), al fianco delle varie Mia Hamm e Brandi Chastain è infatti bruscamente finita con la chiusura per fallimento della lega professionistica Wusa. In ottobre, poi, c'è stato il Campionato del Mondo vinto dalla Germania in finale contro la Svezia: Brigit ha segnato sette gol. Poi, incassati i complimenti di Rudi Voller e l'interesse di tutto il paese (si sa, «il calcio è un gioco che si gioca in undici, e alla fine vince la Germania») è tornata a Francoforte dove è nata, dove vive con la sua famiglia (suo padre è stato il suo primo allenatore e oggi le fa da manager) e fa la fisioterapista. A 8 anni, a scuola durante la ricreazione, Birgit giocava a pallone coi maschi: «I ragazzi erano troppo piccoli per accorgersi del fatto che ero una ragazza; quando sono cresciuta non potevano più dirmi niente, avevo già la mia squadra». A 10 anni stava con l' 1Ffc Frankfurt, il club con cui ha vincerà successivamente 3 scudetti e 4 coppe Uefa. A 16 anni ha fatto il suo esordio in nazionale, collezionando 110 presenze e 64 reti con la maglia bianca della Germania. Anche per questa precocità il suo palmares di gol e vittorie fa impressione. Centravanti d'area, nello stile di Vieri e Van Nistelrooy, descritta come «una che odia perdere», Brigit è oggi una ragazzona che guarda il mondo dall'alto del suo metro e settantanove. Segno zodiacale: scorpione; colore preferito: rosso; nazioni amate: Norvegia e Svezia; passatempi: badminton; uscire con gli amici; cibo preferito: pasta. E' cresciuta a pane e calcio come tutti i suoi colleghi maschi, ma odia paragonare il calcio femminile con quello maschile: «Non si fa col tennis - ripete spesso - non vedo perché si dovrebbe fare col calcio». Dal calcio maschile, dal suo spirito da spogliatoio, dalla sua omosessualità repressa, Brigit ha poco o niente da imparare. E' un icona gay-lesbo, oltre che un esempio per tutte le soccer mum d'america. I lazzi da commediaccia che hanno accolto la boutade di Gaucci («farà la doccia insieme agli altri?») sono del tutto fuori posto, oltre che di pessimo gusto.


Da www.divisionecalciofemminile.it

MARRAS:"Basta provocazioni e falsa bandiera pari opportunità"

 "Adesso basta!. Se Luciano Gaucci vuole davvero diventare il paladino delle donne nel calcio non ha che una strada: entrare nel calcio femminile e darci una seria mano d' aiuto per tutelare e far crescere il movimento''.
L' ha sottolineato il vicepresidente della divisione calcio femminile, Leonardo Marras, dopo la notizia del probabile ingaggio da parte del presidente del Perugia di una calciatrice tedesca.
"Da uomo di sport, Gaucci non puo' non rendersi conto - ha osservato Marras - che l' ipotesi di far giocare una donna in una squadra di uomini e' assurda, per non dire demenziale. Altrimenti, con questo stesso criterio, dovrebbe battersi perche' in tutti gli sport vengano abolite le distinzioni tra uomini o donne, facendo gareggiare tutti insieme. Ma il presidente del Perugia sa benissimo che questo non potra' mai avvenire perche' vorrebbe dire negare le diversita' naturali tra uomo e donna".
Per Marras, l' iniziativa del massimo dirigente umbro rischia, tra l' altro, innalzando la ''falsa bandiera'' delle Pari Opportunita', di arrestare il faticoso processo di crescita sociale e professionale del calcio femminile. ''Di altro, abbiamo bisogno - ha osservato - ma non di queste provocazioni. Non e' cosi' che si tutelano i diritti delle donne nello sport. Rivolgiamo, percio', un pressante appello a tutti: fermatelo!''. (ANSA).


Da TG.com del 15/12/03

Una Prinz per patron Gaucci  La tedesca eletta giocatrice dell'anno

Birgit Prinz ha vinto il premio Fifa 2003 come miglior giocatrice dell'anno. L'attaccante, campionessa del mondo con la Germania, ha ottenuto 268 punti, precedendo l'americana Hamm e la svedese Ljungberg. La Prinz è nel mirino del presidente del Perugia Gaucci, che vuole portare una donna in serie A. "Le donne sono più intelligenti degli uomini - aveva detto alla Ds - si sono fatte valere in ogni campo, perchè non dovrebbe accadere nel calcio?".
La tedesca ha vinto con grande vantaggio sulla statunitense Hamm, vincitrice della scorsa edizione (268 punti contro 133), e sulla svedese Ljungberg (88 punti). E' lei il nuovo obiettivo di Gaucci, dopo il rifiuto delle svedesi Ljungberg e Svensson. "Ogni volta che ho fatto qualcosa di nuovo siete stati sempre tutti scettici - aveva detto Gaucci, ospite della Domenica Sportiva,  commentando i filmati sulla Prinz - poi però i fatti mi hanno dato ragione, e vi siete ricreduti".
cato contro Michael Schumacher si è aggiudicata il Mondiale di categoria con la Germania.e possiede uno straordinario fiuto per il gol. Se fosse un uomo sarebbe probabilmente contesa dai migliori club del Mondo, ma Birgit Prinz, 26 anni, tedesca di Francoforte, per il momento, è disoccupata. Proprio per questo è rientrata nei programmi del presidente del Perugia, Gaucci, che sfida ancora gli anatemi di Blatter, presidente della Fifa, che ha ribadito che le squadre miste sono ammesse, ma non oltre l'età prevista di 13 anni. La Prinz, che non ha nulla a che vedere con l'orribile auto degli anni '60, ha lasciato il calcio americano dopo il fallimento della Lega Wusa. Al momento la giocatrice è ancora indecisa sulla proposta del numero 1 dei grifoni. Una cosa è sicura: Gaucci non si arrenderà tanto facilmente.


Da Il Secolo XIX del 16/12/03

LA REGINA Birgit, sogno di Gaucci

BasileaE ora la chiameranno lo Zidane al femminile. E' la tedesca Birgit Prinz, attaccante del Francoforte che ha trascinato la Germania al successo nell'ultimo Mondiale donne nonché l'ultimo sogno di Luciano Gaucci, la calciatrice dell'anno 2003 per la Fifa, come Zizou tra gli uomini.
Prinz succede a Mia Hamm, giocatrice simbolo del calcio made in Usa. E Luciano Gaucci è sempre più convinto. «Proprio questa mattina - ha detto il presidente del Perugia - ho avuto un ulteriore contatto con il suo procuratore, che mi ha ribadito la volontà di farla venire a giocare con noi. Mi ha fatto comunque presente alcune difficoltà di tipo burocratico che potrebbero provocare dei ritardi nel suo arrivo, visto che negli ultimi giorni è stata al centro dell'attenzione e ha subito pressioni di tutti i tipi. Sono comunque fiducioso di vederla arrivare presto da noi. E il premio della Fifa è la conferma che abbiamo scelto la migliore. Sono convinto che quando la vedremo in campo non sfigurerà affatto».


Da Il Corriere della Sera del 16/12/2003

 GAUCCI LA VUOLE La regina è la Prinz

È noto, Luciano Gaucci capisce di calcio. Lo dimostrano la sua storia, ma anche il premio Fifa World player femminile 2003, assegnato alla tedesca Birgit Prinz, attaccante del Francoforte: è lei lo Zidane in gonnella. Gaucci, con un gesto rivoluzionario (e antiregolamento), vuole portarla al Perugia.


Da La Provincia di Lecco - Sondrio del 16/12/03

Birgit Prinz Il sogno di Gaucci è la migliore di quest´anno

MILANO E ora la chiameranno lo Zidane al femminile. É la tedesca Birgit Prinz, punta del Francoforte che ha trascinato la Germania al successo nell'ultimo Mondiale , nonchè l'ultimo sogno di Luciano Gaucci al femminile, la calciatrice dell'anno 2003 per la Fifa, come Zizou tra gli uomini. Prinz succede a Mia Hamm, giocatrice simbolo del calcio made in Usa, e ai tifosi italiani è nota soprattutto perchè rappresenta l'ultima frontiera del vulcanico presidente del Perugia.


Libero Notizie notizia del 09/12/2003

 19:47 CALCIO: PERUGIA, GAUCCI SCEGLIE UNA TEDESCA

 E' Birgiz Prinz, "La prossima settimana definiremo accordo" (ANSA) - PERUGIA, 9 DIC - E' la tedesca Birgit Prinz la calciatrice che Luciano Gaucci intende tesserare per il Perugia. ''Ci siamo incontrati la scorsa settimana - ha detto - e lei si e' presa qualche giorno di tempo per pensarci. La prossima settimana definiremo l'accordo nei dettagli''. Prima della Prinz, il presidente aveva cercato di convincere altre due svedesi, che pero' avevano rinunciato all'offerta. ''Questa - ha concluso - dovrebbe essere pero' la volta buona''.


Ansa del 09/12/03

Calcio: Perugia, Gaucci sceglie una tedesca

(ANSA) - PERUGIA, 9 DIC - E' la tedesca Birgit Prinz la calciatrice che Luciano Gaucci intende tesserare per il Perugia. ''Ci siamo incontrati la scorsa settimana - ha detto - e lei si e' presa qualche giorno di tempo per pensarci. La prossima settimana definiremo l'accordo nei dettagli''. Prima della Prinz, il presidente aveva cercato di convincere altre due svedesi, che pero' avevano rinunciato all'offerta. ''Questa - ha concluso - dovrebbe essere pero' la volta buona''.
2003-12-09 - 19:47:00