IL CASO BIRGIT PRINZ
Cosa pensano in Germania
Di quello che scrivono
i giornali italiani ne sappiamo fin troppo. Per dare più informazioni
riprendiamo questo pezzo dal nostro omologo sito tedesco dedicato al calcio
femminile, www.FFNews.de
Le donne irrompono definitivamente nel calcio maschile. Dopo un grandioso
campionato a livello sportivo e sopratutto mediatico, adesso un club italiano
professionistico di calcio maschile ingaggerà la più
grande attaccante tedesca Birgit Prinz.
La prinz e gli uomini, potrà funzionare? La prudenza è
d'obbligo, tuttavia si sa che la stessa nazionale campione del mondo
della DFB perde in una partita di allenamento contro la squadra maschile
U16. Una donna sarebbe davvero un rinforzo per una squadra maschile?
Già il presidente del DFB consigliò alla Prinz un cambiamento
di sesso
Forse non qualunque donna , ma tuttavia per lo meno una Birgit Prinz, suppongono
alcuni. Dietrich, il manager del Frankfurts dice che l'offerta italiana
sottolinea il carattere eccezionale della Prinz. Comunque, l'idea che la
più grande attaccante della Germania starebbe meglio tra le fila
degli uomini piuttosto che tra le donne è venuta già ad altri
prima di ora. Quando Birgit Prinz aveva 17 anni e divenne per la prima
volta campionessa europea, sedeva in tribuna un certo Gerhard Mayer-Vorfelder,
oggi presidente del DFB. Dopo la partita disse che la Prinz avrebbe dovuto
cambiare sesso, e iniziare subito nel VFB Stuttgart, MVs Heimatclub.
La grande forza della Prinz è il suo tradizionale dribbling.
.Lei raramente affronta la difesa avversaria con finezze tecniche,
sovrasta gli avversari facilmente. Per il calcio femminile è sensazionale,
ma nel calcio maschile i difensori avversari non sarebbero più lenti
di lei.
La Prinz senza la sua più grande forza varrebbe forse solo la
metà. A dir la verità le possibilità di gioco delle
cacciatrici di gol sono diventate negli ultimi anni più ricche di
varianti.
Lei può più che altro correre di più dell'avversario.
Probabilmente questo non è sufficiente all'inizio per fare punti
con gli uomini ma la sua più grande forza è la sua volontà
di ferro. La lega maschile sarebbe una nuova sfida e lei dovrebbe fare
di tutto lì per farsi valere.Ma tuttavia rimane ancora il dubbio
se questo sia possibile. Con 26 anni non si possono più aspettare
i colpi di fortuna, e un colpo di fortuna sarebbe necessario. Verrebbe
il sospetto che l'ingaggio della Prinz per il Perugia di Luciano Gaucci
sia meramente un numero di pubbliche relazioni, per far parlare di sè
i giornali italiani. La pubblicità sarebbe sicura, e non costerebbe
molto dato che la Prinz non guadagnerebbe lo stesso dei suoi colleghi maschi.
Perchè no? "Prinz e gli uomini" sarebbe una storia divertente
Già nel passato Gaucci aveva fatto un colpo che non si poteva spiegare
realmente come sportivo. Così nel 1999 ingaggiò Carolina
Morace che diventò così la prima allenatrice femmina di una
squadra professionale di maschi. Il suo club fece parlare di sè
tutti i media e già questo era un buon risultato. La Morace, che
come calciatrice aveva avuto un grosso successo era una allenatrice inesperta.
Gaucci le ordinò cosa doveva fare. Dopo due giornate lei se ne andò.
Sportivamente il suo ingaggio non aveva senso se non per le pubbliche relazioni.
In questa ottica va visto anche il nuovo arrivato del Perugia Al Saadi
Gaddafi, il figlio ventottenne del capo di stato libico Muammar el Gaddafi.
Non è un dio del calcio ma è pur sempre il figlio di un dittatore
e quindi osservato dai media. Dal punto di vista sportivo il Perugia non
ha molto da offrire. La squadra è in serie A in zona retrocessione.
Così i discorsi su Birgit Prinz son un espediente per essere notati
dai media. Ma perchè no ? Il calcio professionista è diventato
definitivamente un importante intrattenimento e "Prinz e gli uomini" sarebbe
una storia divertente. Dato anche il fatto che per Birgit Prinz non ci
sono abbastanza motivi per rimanere in Germania. In ogni caso qui
lei non ha nessuna sfida. Sempre meglio di essere ferma, che sarebbe anche
più noioso per una persona ambiziosa come lei.
Di seguito aggiungiamo una carrellata di articoli scovati su Internet
e tutti sul caso Prinz/Gaucci, se proprio vi interessa:
Dall'Arena di Verona del 31/12/2003
Birgit Prinz dice no a Gaucci che voleva tesserarla
Una donna tra i maschi? Meglio di no
Chiara Gazzoli: senza futuro le squadre miste. Alessia
Tuttino: troppa differenza fisica
Birgit Prinz non diventerà la « primadonna» del calcio
maschile: la calciatrice ha respinto l’offerta del presidente Luciano Gaucci
di andare a giocare nel Perugia adducendo essenzialmente motivazioni di
ordine sportivo. Birgit Prinz, eletta nei giorni scorsi dalla Fifa giocatrice
mondiale, ha tagliato corto alle illazioni che si susseguivano da giorni
su un suo passaggio nella squadra maschile, dicendo di avere respinto l’offerta.
«In prima linea sono motivazioni sportive che dopo lunga riflessione
mi hanno indotto a questa decisione», ha detto la «capitana»
della Germania . Secondo la Prinz, il pericolo sportivo sarebbe stato quello
di venire impiegata nei prossimi mesi nella squadra maschile solo pochi
minuti o per niente. «Birgit Prinz è bella, ha un corpo fantastico
ed è molto brava come calciatrice», aveva detto Gaucci motivando
la sua offerta. Il polverone sollevato da Gaucci senior ha investito tutto
il mondo del calcio. In particolare il pallone in rosa sempre molto attento
a queste rivoluzioni. Un progetto bocciato anche dalle atlete che militano
nel Bardolino Verona 83 e nel Foroni, le due squadre veronesi di calcio
femminile che militano in serie A. «Improponibile». In
seno all’equipe del Bardolino Verona ’83 è bollata come fuori luogo
l’idea del presidente del Perugia Luciano Gaucci d’ingaggiare tra i «Grifoni»
Birgit Prinz, la gigantesca giocatrice tedesca recentemente laureatasi
campionessa del mondo. «È difficile, per non dire altro, che
una donna possa giocare in una squadra maschile e per giunta nella massima
serie», afferma convinta Alessia Tuttino capitano della compagine
gialloblù. «Troppo netta la differenza fisica per poter reggere
il confronto». Ma la centrocampista gardesana non è per nulla
infastidita dalle polemiche mediatiche sollevate dal vulcanico Gaucci.
«Seppure in modo folcloristico si sono aperte delle positive finestre
sul mondo del calcio in rosa. Speriamo che prima o poi qualche società
professionistica maschile pensi bene d’inserire nella sua struttura il
settore femminile. Sarebbe un modo concreto per dare un aiuto economico
e per far crescere il nostro movimento». Sulla stessa lunghezza d’onda
la ventenne punta Erica Croce, la stagione scorsa in forza alla Lazio e
compagna di squadra di Patrizia Panico l’atleta di maggior prestigio del
campionato femminile italiano. «Anche la giocatrice più forte
non riuscirebbe a reggere il confronto con un collega maschio. Abbiamo
caratteristiche diverse: a livello atletico e muscolare siamo nettamente
inferiori ma su quello tecnico ce la possiamo tranquillamente giocare alla
pari. No, non mi sento offesa per queste sparate di Gaucci. Anzi è
positiva tutta questa attenzione verso noi donne».
Tanti dubbi anche per le ragazze del Foroni. «A livello di regolamenti
non è consentito una commistione di giocatori e giocatrici insieme-
precisa Moira Placchi, nazionale e centrocampista di fascia della squadra
allenata da Donella-. Anche se non nego che atlete appassionate della disciplina
che hanno intrapreso potrebbero essere motivate a cimentarsi in squadre
dove ci sono campioni conclamati. È evidente che se poi il paragone
si sposta a livello fisico non possiamo competere con i maschi, mentre
ritengo che tecnicamente la bilancia propenda positivamente a favore delle
giocatrici, superiori ai colleghi maschi. Allora se la provocazione di
Gaucci concorre a fare pubblicità al calcio femminile, ben venga.
Non sono personalmente contraria che il calcio femminile trovi un testimonial
come la Panico che ha accettato di partecipare al derby del cuore o meglio
ancora una Marina Sardella che a livello di Federazione sta incidendo positivamente.
Ma alla fine, giocatori e giocatrici devono partecipare a campionati diversi».
«Sono contraria all’inserimento in squadre maschili di giocatrici-
afferma Chiara Gazzoli, capocannoniere biancoverde del torneo di serie
A-. Preferisco partecipare a tornei di alto livello, al femminile,
perché in quel caso si eleva il valore e la qualità del
nostro calcio. Questo tipo di soddisfazione la si può avere in Nazionale.
Ribadisco la mia contrarietà a un’apertura di questo tipo. Sotto
il profilo emotivo vedersi assieme a dei campioni del calibro dei professionisti
che giocano in Italia potrebbe essere incentivante, ma sono sicura che
non ci sarà un futuro con formazioni miste. Può darsi che
per qualche altra disciplina che non può essere il calcio ma magari
il tennis, possa anche incontrare l’attenzione sia degli addetti ai lavori
che degli interpreti dello sport». Stefano Joppi Flavio
Pasetto
L’EREDE DI CAROLINA MORACE PUNTA I PIEDI
Patrizia Panico: sarebbe un fenomeno da baraccone
Gioca spesso con i maschi, segna tanto e qualche volta fa meglio di loro,
ma all’idea di un campionato con una donna in squadra con gli uomini storce
decisamente il naso. Patrizia Panico, l’attaccante più famosa del
pallone rosa, l’erede di Carolina Morace, suo ct in nazionale, con una
rovesciata «ideologica» si schiera contro la nuova frontiera
che da Luciano Gaucci in serie A, passando per la trentaquattrenne Nicoletta
Carlitti nel campionato Amatori in Abruzzo, reclama a gran voce l’avvento
delle squadre miste. «Io non la vedo come una cosa positiva- dice
subito la giocatrice- non capisco qual’è lo scopo e poi la donna
partirebbe sempre svantaggiata. Secondo me il fatto che non ci siano donne
in squadre maschili non è affatto una discriminazione, ma una forma
di rispetto dei diversi campionati e delle differenze che ci sono tra il
calcio maschile e quello femminile». La questione è tornata
alla ribalta per il polverone sollevato dal caso Carlitti, la giocatrice
che, scesa in campo con la formazione maschile «Osteria dei Miracoli»
di Casalbordino sfidando il veto della Federcalcio, si è vista togliere
addirittura dai carabinieri il tesserino federale. «Per lei mi dispiace
che così finisce discriminata- continua Panico- magari voleva solo
giocare e in quella zona non ci sono squadre femminili. Ma io credo che
le differenze vadano rispettate, perchè uomini e donne sono diversi».
E la differenza sta tutta nell’aspetto «fisico, negli scontri, sui
falli. L’uomo è più veloce, salta più in alto».
Insomma il «confronto non è pari» sottolinea l’azzurra,
che spiega di non capire quali siano le finalità di certe richieste.
«Io con i maschi ci gioco spesso- racconta- e la differenza si
sente. Ma non capisco a cosa si mira volendo inserire una donna in squadra».
Panico insomma boccia l’ipotesi, ma sarebbe pronta ad avallare il progetto,
seppure senza entusiasmo, solo a certe condizioni. «Se ci fosse una
regola uniforme- spiega- che prevede, per esempio ad alti livelli in serie
A, che ci sia una tesserata per tutte le squadre iscritte al campionato
potrebbe avere anche un senso, ma in casi isolati per me è un fenomeno
da baraccone».
- SCENDE IN CAMPO IL PRESIDENTE DELLA DIVISIONE CALCIO FEMMINILE
Natalina Levati: una passione da non strumentalizzare
Donne che giocano nei campionati maschili? «Un errore». Luciano
Gaucci che voleva tesserare una svedese nel Perugia? «Solo una provocazione
pubblicitaria». Il caso Nicoletta Carlitti, la calciatrice abruzzese
alla quale la Figc ha ritirato la tessera perché pretendeva di giocare
in una squadra maschile? «Non parliamone nemmeno». A parlare
così non è un maschilista dell’ultima ora, bensì una
donna che nel mondo del calcio rappresenta qualcosa di fondamentale. Natalina
Ceraso Levati, insegnante di latino, è infatti da sette anni il
primo presidente eletto nella storia della Divisione Calcio Femminile italiana.
Una passione per il calcio femminile, la sua, maturata nei tanti anni
trascorsi alla Fiammamonza. Natalina Ceraso Levati su una questione non
ha dubbi: le donne non devono giocare in squadre maschili. E l’ha ribadita
anche poche settimane fa in un’intervista al Giorno riportata sul sito
ufficiale della Divisione Calcio Femminile. «Esistono forse
squadre miste di pallacanestro o di pallavolo? Quella della Carlitti è
una guerra controproducente. Inutile imbarcarsi in una crociata che non
produce nulla di buono per le donne che vogliono giocare a pallone. Proposte
come quella di Gaucci vanno bene solo per gli amanti di quella curiosità
spicciola che vogliono vedere una ragazza in pantaloncini che corre dietro
a un pallone. Proprio quella mentalità che fino a qualche tempo
fa pesava sul calcio femminile e che pensavo fossimo riuscite ormai a sconfiggere».
Una guerra però la presidentessa del calcio femminile la farebbe.
«Battiamoci piuttosto perché i club maschili si attivino per
organizzare sezioni di calcio femminile al loro interno. Perché
i presidenti che amano il calcio, non mettono in gioco le proprie conoscenze
e risorse finanziarie per creare squadre femminili? Progettiamo insieme
qualcosa. Ma ci vuole anche una volontà federale. Intanto a giorni
presenteremo, per volontà di Franco Carraro, un progetto di ristrutturazione
del calcio femminile. Se il calcio maschile è in crisi lo siamo
anche noi, che da sempre rappresentiamo l’anello debole, mentre dovremmo
essere protette e coccolate».
Dall'Unità del 24 dicembre 2003
Birgit Prinz scarica Gaucci: "Al Perugia? No, grazie."
La calciatrice tedesca campione del mondo rifiuta il trasferimento per
"motivi sportivi".
BERLINO Birgit Prinz non diventerà la “primadonna” del calcio maschile:
la calciatrice tedesca ha annunciato ieri di avere respinto l’offerta del
presidente Luciano Gaucci di giocare nel Perugia adducendo essenzialmente
motivazioni di ordine sportivo. In un annuncio a Francoforte, la Prinz,
eletta nei giorni scorsi dalla Fita “migliore giocatrice mondiale”, ha
troncato nettamente le illazioni che si susseguivano da giorni su un suo
prossimo passaggio nella squadra maschile umbra, dichiarando di avere detinitivamente
respinto l'offerta. “Sono essenzialmente motivazioni di carattere sportivo
che dopo lunga riflessione mi hanno indotto a questa decisione”, ha spiegato
la 26enne attaccante che con la Germania ha vinto i recenti campionati
mondiali. Secondo la Prinz, il rischio sarebbe stato quello di venire impiegata
nei prossimi mesi nel Perugia di Cosmi solo pochi minuti (se non atfatto).
“Birgit Prinz è bella, ha un corpo tantastico ed è molto
brava come calciatrice”, aveva detto Gaucci.
Da Il Gazzettino.it Lunedì, 22 Dicembre 2003
I pregiudizi contro lo sport al femminile e la lezione degli States
Nel luglio 1996, prima delle Olimpiadi di Atlanta stavo rifinendo la preparazione
sulla pista di Minneapolis. Il velodromo, piuttosto spartano ma estremamente
funzionale e tecnico, spiccava in uno di quei tremendi, giganteschi spazi
che colpiscono il turista che per la prima volta mette piede in una città
degli Stati Uniti. Tanti di quei metri quadrati che qui metterebbero in
imbarazzo la fantasia degli imprenditori e che lì invece avevano
solo delle righe per terra e due porte ogni tanto; ci saranno stati una
cinquantina di campi da calcio : senza tribune, senza rete di separazione,
tanto che da lontano sembravano semplicemente un gigantesco prato.
Tutti i campi erano sempre occupati e - ordinatamente- tra uno e l'altro
migliaia di persone guardavano. Un giorno mi intrufolai anch'io e rimasi
impietrita: a giocare erano solo donne e tutta quella gente era lì
per loro, non potevo crederci. Mi spiegarono che si stava disputando un
importante torneo nazionale ma fu anche l'occasione in cui imparai che
il calcio (il "soccer") negli States, è uno sport prevalentemente
femminile . Immediatamente il pensiero è corso al pregiudizio ed
al disinteresse di cui è ancora circondata la versione femminile
del calcio italiano. Chi ha visto il film "sognando Beckam" penserà
alla famiglia della ragazza indiana, ma se chiediamo a Carolina Morace
cosa ha dovuto passare, le cose che ci direbbe non sarebbero molto diverse.
Carolina non perde mai occasione per ricordare: "ho vinto 12 scudetti ma
sono diventata famosa per aver allenato per 3 mesi una squadra di uomini
(la "Viterbese" di C1)." Breve esperienza nata per volere di un Presidente
(Gaucci, presidente del Viterbo e del Perugia) che non smette mai di far
parlare delle sue iniziative: dopo aver ingaggiato vari atleti esotici
(tra cui il figlio di Gheddafi) diceva che avrebbe fatto giocare una donna
nella sua squadra di serie A. Dopo il no raccolto alla proposta fatta a
due svedesi tra le migliori giocatrici al mondo ecco arrivare la volta
buona: pare proprio che la tedesca Birgit Prinz, fresca campionessa mondiale,
insignita di più riconoscimenti internazionali, accetterà,
entrando nella storia come la prima donna in una squadra di calcio maschile.
In questi giorni ne ho sentite di tutti i colori: sul fatto che il
miglior uomo sia fisicamente sempre più forte della migliore donna
credo che nessuno abbia dubbi; ma che la miglior donna possa essere meglio
di tantissimi uomini anche questo lo passo altrettanto per scontato. Temo
però che il problema sia un altro: l'attentato che questa iniziativa
costituirebbe ad un mondo che qui da noi è ancora uno dei pochi
baluardi esclusivamente maschili. Molto esperti si sono anche espressi
sulla possibilità che tutto finisca in tribunale con un esposto
alla procura (supportato da chissà quali ragioni): dopo tutto il
vario delirio a cui il calcio italiano ci ha, purtroppo, abituato non sembra
il caso di scandalizzarsi.
Da La Provincia di Como - Sondrio - Lecco del 19/12/03
Luciano Gaucci «Neanche la Fifa può impedirci di far giocare
la Prinz»
PERUGIA « Nemmeno la Fifa potrà impedire di far giocare una
donna in una squadra di uomini, visto che non esiste alcun espresso divieto
e in questo caso dovrebbe esserci una legge chiara ad impedirlo, che però
non esiste da nessuna parte » . Così il presidente del Perugia,
Luciano Gaucci, ha commentato la nota ufficiale della Fifa sulla separazione
nel calcio delle attività agonistiche di uomini e donne. Gaucci
nei giorni scorsi si era incontrato con la tedesca Birgit Prinz, miglior
giocatrice dell ´ anno per la Fifa, proponendole di giocare nella
squadra di Serse Cosmi.
Da L'Eco di Bergamo del 19/12/03
Figc stoppa il progetto di Gaucci Serie A vietata alla tedesca Prinz
La tedesca Birgit Prinz, migliore giocatrice Fifa dell'anno
ROMA Il progetto di Luciano Gaucci di far giocare una calciatrice in serie
A, la tedesca Birgit Prinz, riceve uno stop anche dal Consiglio Federale.
Al termine della riunione del Consiglio, infatti, è stata resa
nota una nota del vice segretario generale della Fifa, Jerome Champagne
che, in risposta a una lettera del segretario della federazione italiana,
Giancarlo Gentile, ribadisce come la separazione tra i sessi deve essere
assoluta. «Questa separazione tra i sessi - scrive Champagne - è
assoluta a livello professionistico e in tutte le competizioni Fifa, così
come nelle competizioni a livello continentali. La stessa regola è
valida per i tornei di calcio dei Giochi Olimpici». Nella lettera
della Fifa si precisa che la presenza in campo di giocatori di entrambi
i sessi è ammessa a livello giovanile fino a 12 anni, oppure in
alcuni particolari casi solo tra i dilettanti.
«Nemmeno la Fifa potrà impedire di far giocare una donna
in una squadra di uomini, visto che non esiste alcun espresso divieto e
in questo caso dovrebbe esserci una legge chiara a impedirlo, che però
non esiste da nessuna parte».
Così il presidente del Perugia, Luciano Gaucci, ha commentato
la nota ufficiale della Fifa sulla separazione nel calcio delle attività
agonistiche di uomini e donne. Gaucci, che nei giorni scorsi si era incontrato
con la tedesca Birgit Prinz, miglior giocatrice dell'anno per la Fifa e
campionessa del mondo in carica con la Germania, proponendole di giocare
nella squadra di Serse Cosmi, ha osservato che «non esiste alcun
principio in base al quale si consente alle donne di poter arbitrare gare
dei campionati maschili, mentre poi si dovrebbe impedire loro di giocare».
Gaucci ha detto di «non cambiare idea di fronte alla nuove precisazioni
della Fifa, anche perché il più importante organo calcistico
un giorno sostiene una cosa e quello seguente un'altra. Allora, se fino
a mercoledì aveva rimandato la responsabilità alla competenza
della Figc, perché ieri - chiede il presidente del Perugia - si
è affrettata a dire che vanno distinte le attività maschili
e femminili, sapendo che non esiste alcuna legge in tal senso?».
Il presidente del Perugia ha detto infine che «il progetto di
far giocare una calciatrice nella serie A maschile va avanti. Per i prossimi
giorni aspetto una risposta dalla Prinz». Prinz che, peraltro, sembra
molto dubbiosa sulle sue possibilità di emergere nel campionato
italiano e di sfidare difensori del calibro di Nesta e Stam.
Da iL Secolo XIX del 19/12/03
GAUCCI PROTESTA La Fifa dice no alle donne
RomaNel calcio le attività agonistiche di uomini e donne devono
restare separate «secondo i principi della Fifa e le norme del Cio».
Lo ha ribadito alla Figc una nota ufficiale della federazione internazionale
firmata dal vicesegretario generale Jerome Champagne. Il pronunciamento
arriva dopo che Luciano Gaucci aveva annunciato l'intenzione di tesserare
una giocatrice tedesca al Perugia.
Pronta, dopo la nota della Fifa, la reazione di Gaucci. «Nemmeno
la Fifa potrà impedire di far giocare una donna in una squadra di
uomini, visto che non esiste alcun espresso divieto».
Gaucci, che nei giorni scorsi si era incontrato con la tedesca Birgit
Prinz, miglior giocatrice dell anno per la Fifa, proponendole di giocare
nella squadra di Serse Cosmi, ha osservato che «non esiste alcun
principio in base al quale si consente alle donne di poter arbitrare gare
dei campionati maschili, mentre poi si dovrebbe impedire loro di giocare».
Gaucci ha detto di «non cambiare idea di fronte alla nuove precisazioni
della Fifa, che cambia idea ogni momento. Se fino a ieri aveva rimandato
la responsabilità alla competenza della Figc, perché oggi
si è affrettata a dire che vanno distinte le attività maschili
e femminili, sapendo che non esiste alcuna legge in tal senso?».
Il presidente del Perugia ha detto che «il progetto di far giocare
una calciatrice nella serie A maschile va avanti».
Da La Liberazione del 19/12/03
Il progetto di Luciano Gaucci di far giocare una calciatrice in serie A,
nello specifico la tedesca Birgit Prinz
Il progetto di Luciano Gaucci di far giocare una calciatrice in serie A,
nello specifico la tedesca Birgit Prinz (premiata dalla Fifa come Zidane
tra i maschi), riceve uno stop anche dal Consiglio Federale. Al termine
della riunione del Consiglio federale è stata comunicata una nota
del vice segretario generale della Fifa, Jerome Champagne, in risposta
ad una lettera del segretario della Federcalcio, Giancarlo Gentile. «La
separazione tra i sessi - scrive Champagne - è assoluta a livello
professionistico e in tutte le competizioni Fifa, così come nelle
competizioni a livello continentale. La stessa regola è valida per
i tornei di calcio dei Giochi Olimpici». Nella lettera della Fifa
si precisa che la presenza in campo di giocatori di entrambi i sessi è
ammessa a livello giovanile fino a 12 anni, oppure in alcuni particolari
casi solo tra i dilettanti. Puntuale è arrivata la replica di Gaucci:
«Nemmeno la Fifa potrà impedire di far giocare una donna in
una squadra di uomini, visto che non esiste alcun espresso divieto e in
questo caso dovrebbe esserci una legge chiara ad impedirlo, che però
non esiste da nessuna parte».
Da Il Manifesto del 17/12/03
La principessa Birgit
ALBERTO PICCININI
PRINZ, Birgit. 26 anni. Centravanti della nazionale tedesca di calcio
femminile. Unico soprannome conosciuto «La principessa», ma
su un giornale italiano in vena di buonumore, accanto a una scheda dedicata
a lei ho visto pubblicata la foto di una Nsu Prinz, mitica utilitaria tedesca
anni '70! L'interesse generale per una delle star assolute del calcio femminile
internazionale (ieri ha ricevuto il premio Fifa Player of the Year 2003)
è presto detto: Brigit è stata contattata del pirotecnico
Gaucci come colei che andra' a «giocare coi maschi» con la
maglia del Perugia, e almeno un si' a mezza bocca l'avrebbe pronunciato.
Ma chi glielo fa fare? Boh. Un fatto certo è che dall'inizio del
campionato la centravanti tedesca non ha più una squadra: l'esaltante
esperienza nel calcio Usa con la maglia dei Carolina Courage (12 gol in
15 partite), al fianco delle varie Mia Hamm e Brandi Chastain è
infatti bruscamente finita con la chiusura per fallimento della lega professionistica
Wusa. In ottobre, poi, c'è stato il Campionato del Mondo vinto dalla
Germania in finale contro la Svezia: Brigit ha segnato sette gol. Poi,
incassati i complimenti di Rudi Voller e l'interesse di tutto il paese
(si sa, «il calcio è un gioco che si gioca in undici, e alla
fine vince la Germania») è tornata a Francoforte dove è
nata, dove vive con la sua famiglia (suo padre è stato il suo primo
allenatore e oggi le fa da manager) e fa la fisioterapista. A 8 anni, a
scuola durante la ricreazione, Birgit giocava a pallone coi maschi: «I
ragazzi erano troppo piccoli per accorgersi del fatto che ero una ragazza;
quando sono cresciuta non potevano più dirmi niente, avevo già
la mia squadra». A 10 anni stava con l' 1Ffc Frankfurt, il club con
cui ha vincerà successivamente 3 scudetti e 4 coppe Uefa. A 16 anni
ha fatto il suo esordio in nazionale, collezionando 110 presenze e 64 reti
con la maglia bianca della Germania. Anche per questa precocità
il suo palmares di gol e vittorie fa impressione. Centravanti d'area, nello
stile di Vieri e Van Nistelrooy, descritta come «una che odia perdere»,
Brigit è oggi una ragazzona che guarda il mondo dall'alto del suo
metro e settantanove. Segno zodiacale: scorpione; colore preferito: rosso;
nazioni amate: Norvegia e Svezia; passatempi: badminton; uscire con gli
amici; cibo preferito: pasta. E' cresciuta a pane e calcio come tutti i
suoi colleghi maschi, ma odia paragonare il calcio femminile con quello
maschile: «Non si fa col tennis - ripete spesso - non vedo perché
si dovrebbe fare col calcio». Dal calcio maschile, dal suo spirito
da spogliatoio, dalla sua omosessualità repressa, Brigit ha poco
o niente da imparare. E' un icona gay-lesbo, oltre che un esempio per tutte
le soccer mum d'america. I lazzi da commediaccia che hanno accolto la boutade
di Gaucci («farà la doccia insieme agli altri?») sono
del tutto fuori posto, oltre che di pessimo gusto.
Da www.divisionecalciofemminile.it
MARRAS:"Basta provocazioni e falsa bandiera pari opportunità"
"Adesso basta!. Se Luciano Gaucci vuole davvero diventare il paladino
delle donne nel calcio non ha che una strada: entrare nel calcio femminile
e darci una seria mano d' aiuto per tutelare e far crescere il movimento''.
L' ha sottolineato il vicepresidente della divisione calcio femminile,
Leonardo Marras, dopo la notizia del probabile ingaggio da parte del presidente
del Perugia di una calciatrice tedesca.
"Da uomo di sport, Gaucci non puo' non rendersi conto - ha osservato
Marras - che l' ipotesi di far giocare una donna in una squadra di uomini
e' assurda, per non dire demenziale. Altrimenti, con questo stesso criterio,
dovrebbe battersi perche' in tutti gli sport vengano abolite le distinzioni
tra uomini o donne, facendo gareggiare tutti insieme. Ma il presidente
del Perugia sa benissimo che questo non potra' mai avvenire perche' vorrebbe
dire negare le diversita' naturali tra uomo e donna".
Per Marras, l' iniziativa del massimo dirigente umbro rischia, tra
l' altro, innalzando la ''falsa bandiera'' delle Pari Opportunita', di
arrestare il faticoso processo di crescita sociale e professionale del
calcio femminile. ''Di altro, abbiamo bisogno - ha osservato - ma non di
queste provocazioni. Non e' cosi' che si tutelano i diritti delle donne
nello sport. Rivolgiamo, percio', un pressante appello a tutti: fermatelo!''.
(ANSA).
Da TG.com del 15/12/03
Una Prinz per patron Gaucci La tedesca eletta giocatrice dell'anno
Birgit Prinz ha vinto il premio Fifa 2003 come miglior giocatrice dell'anno.
L'attaccante, campionessa del mondo con la Germania, ha ottenuto 268 punti,
precedendo l'americana Hamm e la svedese Ljungberg. La Prinz è nel
mirino del presidente del Perugia Gaucci, che vuole portare una donna in
serie A. "Le donne sono più intelligenti degli uomini - aveva detto
alla Ds - si sono fatte valere in ogni campo, perchè non dovrebbe
accadere nel calcio?".
La tedesca ha vinto con grande vantaggio sulla statunitense Hamm, vincitrice
della scorsa edizione (268 punti contro 133), e sulla svedese Ljungberg
(88 punti). E' lei il nuovo obiettivo di Gaucci, dopo il rifiuto delle
svedesi Ljungberg e Svensson. "Ogni volta che ho fatto qualcosa di nuovo
siete stati sempre tutti scettici - aveva detto Gaucci, ospite della Domenica
Sportiva, commentando i filmati sulla Prinz - poi però i fatti
mi hanno dato ragione, e vi siete ricreduti".
cato contro Michael Schumacher si è aggiudicata il Mondiale
di categoria con la Germania.e possiede uno straordinario fiuto per il
gol. Se fosse un uomo sarebbe probabilmente contesa dai migliori club del
Mondo, ma Birgit Prinz, 26 anni, tedesca di Francoforte, per il momento,
è disoccupata. Proprio per questo è rientrata nei programmi
del presidente del Perugia, Gaucci, che sfida ancora gli anatemi di Blatter,
presidente della Fifa, che ha ribadito che le squadre miste sono ammesse,
ma non oltre l'età prevista di 13 anni. La Prinz, che non ha nulla
a che vedere con l'orribile auto degli anni '60, ha lasciato il calcio
americano dopo il fallimento della Lega Wusa. Al momento la giocatrice
è ancora indecisa sulla proposta del numero 1 dei grifoni. Una cosa
è sicura: Gaucci non si arrenderà tanto facilmente.
Da Il Secolo XIX del 16/12/03
LA REGINA Birgit, sogno di Gaucci
BasileaE ora la chiameranno lo Zidane al femminile. E' la tedesca Birgit
Prinz, attaccante del Francoforte che ha trascinato la Germania al successo
nell'ultimo Mondiale donne nonché l'ultimo sogno di Luciano Gaucci,
la calciatrice dell'anno 2003 per la Fifa, come Zizou tra gli uomini.
Prinz succede a Mia Hamm, giocatrice simbolo del calcio made in Usa.
E Luciano Gaucci è sempre più convinto. «Proprio questa
mattina - ha detto il presidente del Perugia - ho avuto un ulteriore contatto
con il suo procuratore, che mi ha ribadito la volontà di farla venire
a giocare con noi. Mi ha fatto comunque presente alcune difficoltà
di tipo burocratico che potrebbero provocare dei ritardi nel suo arrivo,
visto che negli ultimi giorni è stata al centro dell'attenzione
e ha subito pressioni di tutti i tipi. Sono comunque fiducioso di vederla
arrivare presto da noi. E il premio della Fifa è la conferma che
abbiamo scelto la migliore. Sono convinto che quando la vedremo in campo
non sfigurerà affatto».
Da Il Corriere della Sera del 16/12/2003
GAUCCI LA VUOLE La regina è la Prinz
È noto, Luciano Gaucci capisce di calcio. Lo dimostrano la sua storia,
ma anche il premio Fifa World player femminile 2003, assegnato alla tedesca
Birgit Prinz, attaccante del Francoforte: è lei lo Zidane in gonnella.
Gaucci, con un gesto rivoluzionario (e antiregolamento), vuole portarla
al Perugia.
Da La Provincia di Lecco - Sondrio del 16/12/03
Birgit Prinz Il sogno di Gaucci è la migliore di quest´anno
MILANO E ora la chiameranno lo Zidane al femminile. É la tedesca
Birgit Prinz, punta del Francoforte che ha trascinato la Germania al successo
nell'ultimo Mondiale , nonchè l'ultimo sogno di Luciano Gaucci al
femminile, la calciatrice dell'anno 2003 per la Fifa, come Zizou tra gli
uomini. Prinz succede a Mia Hamm, giocatrice simbolo del calcio made in
Usa, e ai tifosi italiani è nota soprattutto perchè rappresenta
l'ultima frontiera del vulcanico presidente del Perugia.
Libero Notizie notizia del 09/12/2003
19:47 CALCIO: PERUGIA, GAUCCI SCEGLIE UNA TEDESCA
E' Birgiz Prinz, "La prossima settimana definiremo accordo" (ANSA)
- PERUGIA, 9 DIC - E' la tedesca Birgit Prinz la calciatrice che Luciano
Gaucci intende tesserare per il Perugia. ''Ci siamo incontrati la scorsa
settimana - ha detto - e lei si e' presa qualche giorno di tempo per pensarci.
La prossima settimana definiremo l'accordo nei dettagli''. Prima della
Prinz, il presidente aveva cercato di convincere altre due svedesi, che
pero' avevano rinunciato all'offerta. ''Questa - ha concluso - dovrebbe
essere pero' la volta buona''.
Ansa del 09/12/03
Calcio: Perugia, Gaucci sceglie una tedesca
(ANSA) - PERUGIA, 9 DIC - E' la tedesca Birgit Prinz la calciatrice che
Luciano Gaucci intende tesserare per il Perugia. ''Ci siamo incontrati
la scorsa settimana - ha detto - e lei si e' presa qualche giorno di tempo
per pensarci. La prossima settimana definiremo l'accordo nei dettagli''.
Prima della Prinz, il presidente aveva cercato di convincere altre due
svedesi, che pero' avevano rinunciato all'offerta. ''Questa - ha concluso
- dovrebbe essere pero' la volta buona''.
2003-12-09 - 19:47:00