PER LE AZZURRE È CRISI:
Sconfitta anche dalla Russia, la nazionale di Carolina rischia di
non andare ai mondiali
Peccato. Con la Russia bisognava vincere ma la Russia era troppo forte,
o forse l'Italia era troppo debole. Comunque sia dopo due sconfitte in
due partite l'Italia ha seriamente compromesso la qualificazione ai mondiali
e il clima all'interno dello staff non è dei migliori. Riportiamo
in questa pagina la trascrizione della conferenza stampa tenuta da Carolina
Morace e da Giorgia Brenzan nel dopo-partita di Italia-Russia 1-3 del 10
ottobre 2001 a Siena. Le domande sono ovviamente dei vari giornalisti presenti.
- Le cose non sono andate come dovevano andare; la Russia ha vinto
meritatamente…
- Mah, forse io ho visto un’altra partita, perché credo che
abbiamo avuto almeno quattro palle-gol pulite credo che abbiamo mantenuto
il possesso della palla per ottanta minuti su novanta. Loro sono state
brave a capitalizzare al massimo le loro azioni, e lo hanno fatto bene,
ma credo anche che se la prima palla di Guarino a tu per tu davanti al
portiere, la seconda con Silvia Tagliacarne, fossero entrate, forse la
partita sarebbe stata diversa.
- Teniamo il gioco la prima mezz’ora, in Islanda non so, ma quest’oggi
certamente sì, ma non riusciamo a fare gol, è una mancanza
solo dell’attacco, in questo caso delle assenti, oppure c’è qualcos'altro?
- No, non negli sport di squadra. Se non si fa gol può essere
perché l’attaccante non segna, ma può essere anche che evidentemente
non vengono servite loro delle palle buone per segnare, secondo me quando
non si fa gol non è mai responsabilità di uno, però
è un problema.
- Sono mancate cattiveria, determinazione, coraggio…
- Io lo ripeto, una Nazionale deve fare esperienza attraverso le amichevoli
e non attraverso gli Europei o i Mondiali. Oggi ha esordito una ragazzina
dell’84, chiaramente avrei preferito farla esordire in Nazionale maggiore
con un’amichevole o perlomeno in un torneo internazionale: più tornei
internazionali si fanno, più esperienza si acquisisce. Oltretutto
non dimentichiamo che la Russia ha sei rappresentative nazionali, quindi
chiaramente anche a livello internazionale ti trovi ad affrontare gente
che può avere anche una età media bassa, ma è tutta
gente che ha giocato nell’under 15, nell’under 17, nell’under 18, nell’under
21…
- A quanti tornei internazionali importanti ha partecipato l'Italia?
Da quando ci sono io a nessuno, io ho chiesto di partecipare all’Algarve
ma solo adesso ci stiamo muovendo per poter partecipare a questo torneo.
- Senta, ma la difesa a tre ha un po’ ballato…
- Mah, secondo me non ha ballato, più che la difesa secondo
me abbiamo concesso troppo nella zona centrale del campo, troppo…
- La difesa è stata presa più volte in velocità…
- Il problema è che se non si fa filtro a centrocampo, poi non
riesci a contenere… è chiaro che anche la difesa ne viene travolta.
Non c’era equilibrio nella squadra, secondo me nella zona centrale del
campo eravamo troppo larghe e paradossalmente abbiamo patito più
il caldo noi che loro.
- Ci sono delle ragioni contingenti che spieghino il perché
in queste prime uscite molto importanti la squadra non è riuscita
ad esprimersi al meglio?
Secondo me nella partita contro l’Islanda meritavamo di vincere noi;
per questa non mi sento assolutamente di dire altrettanto, cioè
qui abbiamo concesso le palle, le palle che abbiamo concesso le hanno capitalizzate,
in Islanda i gol sono stati frutto di episodi… io qui invece ho rivisto
la partita con la Francia, cioè di una squadra impaurita, di una
squadra che ha paura di pressare, di una squadra che non prende e non si
assume la responsabilità di spingere. Ho visto delle giocatrici
irriconoscibili: non è questo il loro standard.
- Hai detto che il problema è stato il centrocampo: ma è
un problema di elementi cioè non ci sono giocatrici migliori, oppure
il problema è che non riescono ad applicare certi schemi…
- Non gli schemi… abbiamo giocato praticamente con la stessa formazione
in Islanda e la squadra era andata molto molto meglio.
- Poco utilizzate le fasce e troppo accentramento...
- Non abbiamo spinto sulle fasce come dovevamo spingere, questo sì.
- Comunque la Gazzoli è meglio in fase di impostazione che
come punta vera…
- Nella sua squadra gioca di punta… Per me è più rifinitore
però chiaramente ogni squadra ha le sue esigenze ed il suo modo
di giocare… Secondo me, anche proprio come qualità fisiche, è
più un rifinitore che un attaccante, purtroppo non siamo state in
grado di prendere una palla in avanti, di proteggerla e di far salire la
squadra, di tenere palla in avanti.
- E’ anche vero però che con un attaccante vero che finalizza,
oggi potevamo realizzare almeno due gol…
- Questa è stata un po’ la considerazione di tutti, non è
demerito di nessuno, si sa che Patrizia Panico è capocannoniere
del campionato italiano da diversi anni ed è chiaro che per noi
è un’assenza importante. Sara anche perché, ripeto, le ragazzine,
la stessa Silvia Tagliacarne, non hanno una grossa esperienza internazionale:
questo è il problema. Se invece riuscissi a far fare a queste ragazze
una esperienza internazionale nelle competizioni amichevoli sarebbe sicuramente
vantaggioso.
- Nella prima mezz’ora però la squadra azzurra ha giocato,
quindi anche il reparto centrale…
- Sì, però secondo me, erano comunque troppo larghe,
sai, il problema è che se poi non la butti dentro, comunque vai
in difficoltà, anche moralmente ti deprimi.
- Qualificazione compromessa?
Sai, finché la matematica non ci condanna, ci crediamo comunque,
però non dimentichiamo che questa è una squadra che è
una squadra rinnovata, ha perso un elemento come Federica D’Astolfo che
era un po’ il fulcro del gioco, non c’è più Giorgia Duò,
cioè non ci sono più elementi che comunque erano elementi
più di esperienza; se voi avete fatto caso in questa convocazione
c’erano tre ragazze dell’82, una dell’83 ed una dell’84, cosa che non è
mai successa nella nazionale maggiore. Ora bisogna decidere se vogliamo
far andare avanti il movimento e farlo crescere, a mio avviso, è
giusto che queste ragazzine facciano esperienza, certo per me sarebbe giusto
facessero esperienza con un’under 21 piuttosto che con la nazionale maggiore
però siccome per adesso queste nazionali non ci sono chiaramente
io credo che sia giusto e corretto che queste ragazzine facciano esperienza
in prima squadra, vorrà dire che tra tre anni saranno all’altezza,
avremo una squadra all’altezza di quanto succede a livello internazionale,
che poi quello che io dico, l’avere quattro o cinque nazionali, sei nazionali
è un po’ quello che hanno tutti gli altri Paesi, cioè stiamo
parlando di Germania, di Francia, di Spagna, di Russia, tutti, tutti, hanno
almeno cinque nazionali.
- Abbiamo subito anche la fisicità delle avversarie…
- Bravo, anche questo è verissimo, ecco perché io sostengo
che il preparatore atletico nelle società è fondamentale;
piano piano c’è qualcuna che riesce a stare al passo. Negli altri
paesi però ci sono tante ragazze, quanto meno le ragazze che sono
nell’ambito della Nazionale, che si allenano certamente di più rispetto
a quanto farebbero solo nelle squadre di club, ovviamente con l’accordo
dei preparatori e degli allenatori. Io non posso cambiare la condizione,
cioè non posso incidere sulle qualità fisiche quando vengono
in Nazionale, io posso soltanto sollecitarle ad allenarsi seriamente, ad
allenarsi di più, a non fermarsi durante l’estate, però non
possiamo noi, staff della Nazionale, incidere.
- Comunque, da questa analisi, viene fuori una severa disamina di
tutto il calcio femminile…
- No no, io dico questo: noi siamo un pochino indietro rispetto agli
altri, però è anche vero che probabilmente chi mi ha preceduto
non ha chiesto queste cose che io sto chiedendo adesso… Poi io sono arrivata
in un momento non molto felice per la Federazione che ha problemi ben più
importanti della Nazionale femminile, beh insomma tutto è relativo,
però il discorso è che capitiamo in un periodo che non è
felice e questo… La mia relazione su che cosa serve l’ho fatta, chiaramente
adesso dobbiamo aspettare che la struttura federale si stabilizzi, non
solo per il calcio femminile, ma per tutto, e cresceremo ovviamente anche
noi. Il calcio femminile in Francia è in crescita perché
si è investito sul calcio femminile, il calcio femminile è
in crescita in Spagna perché si è investito sul calcio femminile,
bisogna decidere cosa fare. Poi ripeto: io ho chiesto queste cose, non
so se chi mi ha preceduto le abbia mai chieste, non si può dire
che io accuso la Federazione, no, perché se nessuno gli ha mai chiesto
niente…
- Detto questo, perché dopo l’inizio del campionato si era
detto che questa Italia era la favorita?
- No no… perché il problema grande è che di calcio femminile
si parla poco, le forze internazionali non sono esattamente le stesse del
calcio maschile e allora possono nascere degli equivoci.
- Quindi era sbagliato questo pronostico…
- Sì, ma non è sbagliato… noi sappiamo chi sono le squadre,
cioè noi la Russia l’abbiamo vista e rivista nelle cassette, la
Russia ha partecipato al campionato europeo in Germania, è una squadra
assolutamente di tutto rispetto, noi lo sapevamo che è una squadra
forte.
- Una domanda per Giorgia Brenzan: tu hai protestato molto in occasione
del secondo gol, premetto che forse non era fuorigioco, forse sì,
forse no, non mi interessa…
- Ma c’era o non c’era il fuorigioco, tanto per saperlo? (domanda
di Carolina, ndr)
- Sembra di no, ma al di là di questo ci sono state grandi
incertezze da parte dell’assistente di destra dell’arbitro che ha segnalato
fuorigioco che non c’erano e non ne ha segnalato altri che invece c'erano.
Questo può aver inconsciamente condizionato l’atteggiamento
della linea difensiva, oppure del modulo complessivo?
- Ma no, non credo, sicuramente questi errori arbitrali si stanno susseguendo
con un po’ troppa assiduità, relativamente parlando, nei nostri
confronti, questo è quello che mi lascia più perplessa. Per
quanto riguarda la linea difensiva non credo proprio, la linea difensiva
va bene, se davanti va tutto bene, l’abbiamo visto in altre partite,
non credo sia stato un problema di condizionamento arbitrale. Semmai se
in quell’occasione avesse segnalato il fuorigioco avremmo anche potuto
cercato di cambiare il corso della partita, avevamo appena segnato il gol
del pareggio, quindi…
- Tempo addietro eri molto fedele al 4-4-2, hai dovuto cambiare
per le giocatrici che hai o perché hai avuto un ripensamento sul
modulo?
- No, considerato che la Russia giocava col 4-4-2, il sistema di gioco
che dà più fastidio al 4-4-2 è il 3-4-1-2, tutto qua.
Oltretutto in questo anno di mia gestione è cresciuta tantissimo
Pamela Conti: purtroppo, devo dire purtroppo, veniva dalla Champions League
e quindi non era al top della condizione, e con una giocatrice che merita
come una Chiara Gazzoli prima versione, si può anche tener fuori
la Conti. Io sono sempre del parere che vanno rispettate le qualità
dei giocatori che hai di fronte… è chiaro che se trovo una squadra
con tre punte non gioco con tre difensori, è evidente.
- Il tuo avvento alla guida della Nazionale ha portato un’idea di
una Morace vincente, come lo eri sempre stata da calciatrice, non ritieni
che paradossalmente qualcuno abbia pensato che Morace uguale vittorie,
e quindi questi insuccessi sembrino più clamorosi di quello che
sono, anche se obiettivamente mi sembra che il girone dell’Italia fosse,
se non il più facile, almeno il più abbordabile, visto che
negli altri gironi ci sono Germania, Norvegia e Svezia?
- Questa squadra si è espressa al meglio con le squadre più
forti, abbiamo vinto agli Europei con la Danimarca e non si vinceva da
sedici anni, abbiamo giocato alla pari con la Norvegia e non succedeva
da anni per cui… questa è una squadra che deve fare esperienza,
tutto qua, secondo il mio punto di vista, ha bisogno di giocare i tornei
internazionali come fanno le altre nazioni.
testo e foto di Luca Barboni