LA PROTESTA DEL GEAS

Pubblichiamo integralmente la lettera scritta dal presidente del Geas alla Divisione e a tutti i presidenti di serie A in cui si spiegano le ragioni della rinuncia della compagine di Sesto San Giovanni a disputare la partita a Sassari contro la Torres, prevista per il 22 gennaio 2000. Lasciamo ai lettori il commento.

COMUNICAZIONE DI ASTENSIONE VOLONTARIA DAL CAMPIONATO DI SERIE A, in occasione dell’incontro TORRE Vs. GEAS S.S.G. in previsione per il 22 gennaio p.v.

Nonostante abbia più volte e in diverse occasioni manifestato e dimostrato grande disponibilità e propensione alla riuscita di una nuova realtà del Calcio Femminile, e nonostante in passato sia sceso più volte in piazza per protestare e respingere “pratiche” o decisioni che non ritenevo utili alla “causa femminile”, a tutt’oggi mi sono reso conto che tutto questo non ha prodotto reazione o lasciato traccia alcuna: il calcio femminile pare non voglia uscire dalle sabbie mobili.

E temo che questo sia dovuto a una forma di congeniale consenso che dilaga, non solo tra le più alte cariche della Lega Nazionale Femminile , ma soprattutto ed in modo particolare tra i Presidenti delle Società che militano nel campionato di Serie A.

Per fortuna questa sorta di staticità, accolta da troppi Presidenti, non è malattia comune poiché c’è ancora qualcuno che ha la forza e la voglia di rammaricarsi per lo stato delle cose.

E questa mia missiva è diretta proprio a coloro che possiedono ancora un filo di speranza ed un briciolo di fondamento e fiducia sulle potenzialità che ha il calcio femminile per riscattarsi e disincagliarsi dalla “sindrome di Cenerentola” e riuscire finalmente ad imporre la propria indipendenza ed autonomia.

Ed è con questo spirito e con questa fiducia che ho deciso di concretizzare “disapprovazione e clamore” operando in concreto un atteggiamento estremamente provocatorio: la GEAS Sesto S.G. non disputerà l’incontro in programma per il 22 gennaio p.v. a Sassari, contro la Torres.

E inevitabile che una siffatta presa di posizione provocherà generosi malumori e biasimo, soprattutto tra coloro che, in virtù dell’attuale campionato ne ricaveranno inevitabilmente danno e pregiudizio. Mi scuso sin da ora per le conseguenze negative prodotte dall’astensione dal gioco della mia squadra, ma la storia ci insegna che nulla può essere mutato senza rumore.

Poiché ritengo che nella gestione del calcio femminile ci siano troppe cose lasciate al caso ovvero affrontate e risolte con superficialità e faciloneria, desidero fortemente manifestare la mia disapprovazione e contrarietà su taluni aspetti inquietanti che riporterò nel seguito per la gioia di coloro che, come lo scrivente, si sono imbattuti in situazioni analoghe.
 
 

ARBITRAGGIO

E’ a dir poco scandaloso! Talune terne arbitrali sono valide e preparate, ma la stragrande maggioranza degli arbitri chiamati a dirigere gli incontri è decisamente incompetente e non sufficientemente addestrata.
A titolo di cronaca, ritengo doveroso riportare che, dopo aver subito un arbitraggio scandaloso in occasione di un incontro casalingo con il Verona, e dopo aver inviato per iscritto alla Lega, le rimostranze per il comportamento intollerabile tenuto dall’arbitro, il medesimo, a soli 35 giorni di distanza, veniva confermato per la partita giocata in trasferta contro il Tradate.
Ma c’è un altro aspetto inquietante di cui parlare. Com’è possibile che le terne arbitrali provengano sempre dalla parte opposta dell’Italia? Anche se per l’anno solare in corso le Società saranno alleggerite dall’obbligo di sostenere i costi per l’arbitraggio, non sarebbe comunque il caso di abbandonare la politica dello spreco ed imboccare il sentiero che ci condurrà a un taglio delle spese superflue? Se la Lega dovesse riuscire a risparmiare qualche decina di milioni, probabilmente potrebbe ridurre i costi di iscrizione al Campionato e ciò a rifusione e vantaggio di tutte le Società.
E non si tratta di un’invenzione del terzo millennio,, ma solo un modo come un altro per usare quella che i latini chiamavano “diligenza del buon padre di famiglia” e che io amo chiamare semplicemente “buon senso”.

MODALITA’ E CRITERI PER IL SORTEGGIO INCONTRI CAMPIONATO

Nonostante abbia richiesto espressamente all’inizio del campionato quali fossero le modalità per la scelta del programma degli incontri, nessuno si è ancora preoccupato di spiegarmi il motivo per cui la squadra che presiedo:
1. Sia l’unica a dover subire 3 trasferte consecutive (Ascoli Piceno – Torres/Sassari – Bardolino/Verona)
2. Sia l’unica ad avere in programma per il girone di andata tutte le trasferte più onerose e gravose (due volte in Sardegna, Roma, Catania, Ascoli Piceno, etc.) pur sapendo che le squadre vivono di sponsor e che i finanziamenti si racimolano durante il campionato
3. Debba giocare (il sabato pomeriggio) contemporaneamente alla squadra di calcio maschile (Pro Sesto serie C2). Si dovrebbe tenere conto anche di eventuali altre squadre cittadine: gli spettatori non potranno mai avvicinarsi al calcio femminile se le circostanze lo svantaggeranno sempre e comunque.
Certo non è possibile prevedere tutto e considerare e vagliare ogni situazione specifica, ma tra questo e la “negligenza” si potrebbe trovare una via di mezzo che avesse lo scopo di scongiurare l’eventualità che talune società vengano di fatto penalizzate.

PROGETTO “FAIR-PLAY”

Ovvero la mossa più appropriata per trucidare definitivamente il calcio femminile.
Ho scritto una lettera alla Lega per esprimere la mia più profonda disapprovazione in merito a questa “iniziativa” e, come risposta, dopo qualche tempo ho ricevuto una lettera con la quale, sottintendendo l’ormai avvenuta adozione del progetto Fair-play, si procedeva con persuasione occulta a nominare la Ditta di articoli sportivi che, con estrema gentilezza ed altruismo, metterà a disposizione delle formazioni vincenti, merce stampata con il logotipo dello sponsor. Commovente!
Tra i Presidenti di Serie A che ho avuto modo di contattare, nessuno aveva dato lettura del progetto e quindi la scelta di adottare tale “trofeo” è stata posta in essere dalla Lega, nel più totale disinteressamento dei Presidenti (almeno di quelli della Serie A). Eccellente!
E questa situazione deve essere un monito a tutti i Presidenti. Il disinteressamento lascia carta bianca a coloro che hanno tempo per preparare il terreno di giuoco.
Molti anni or sono avrei anche potuto pensare che, dietro al Progetto Fair-Play ci fosse l’interesse di qualcuno. Oggi, grazie anche ai consigli del mio legale, credo che l’unico soggetto che senza volerlo ne trarrà qualche beneficio sarà lo Sponsor. Beato chi ci crede.

Mi limito a questo, e ringraziando per la cortese attenzione prestata, porgo distinti saluti.

                                                                       Il Presidente c.f. Geas Sesto S.G.
                                                                            Arch. Guido GIULIANI