a cura di Gianpy
Piera Maglio, 25 anni, centrocampista del Foroni
e della Nazionale.
E’ da poco che la conosco eppure mi sembra già
un’amica di lungo corso. Sono quelle sensazioni che trasmettono persone
che come lei hanno una grande virtù, oggi ormai poco diffusa: la
positività! Chi ha la fortuna di conoscerla può rendersi
conto di come sia sconcertante la sua semplicità e la sua simpatia
che è immediata e ti mette subito a tuo agio,trasmettendoti dopo
poco tempo quella sensazione che ho appena citato.
Sto bene, i tempi di ripresa sono più brevi di quanto ci si aspettava. Se tutto procede per il meglio spero di essere pronta per il girone di ritorno.
Anche se la domanda andava posta prima,ormai sono diversi mesi che vivi a Verona alla corte di Andrea Fagnani. Come ti trovi qui e nella tua nuova squadra?
Dunque, a Verona mi sono ambientata subito bene e così anche in squadra.E’ una di quelle formazioni in cui tutte vorrebbero stare.E’ una società che ti permette di lavorare seriamente ed anche di lavorare con una certa qualità,insomma…Il Presidente è una persona molto socievole e come tutti i presidenti quando c’è da lavorare pretende, ma è anche il primo che scherza e che basa il rapporto sull’amicizia preferendolo a quello più distaccato tra dirigenza e giocatrici. Per cui sto benissimo sia con la squadra che con i tecnici.
Piera,i tuoi ex tifosi del Bardolino ti rimpiangono. Lo so perché nell’ultimo derby hanno avuto parole carine su di te, malgrado il tuo cambio di maglia. Li rimpiangi anche tu?
(sorride)Bè,allora… sicuramente dal momento che ho ancora rapporti con loro rimpiango il fatto che comunque è bello che ci sia della gente che mentre tu giochi ti sostenga con il suo tifo, perché per noi sono le uniche gratificazioni e se ci tolgono anche queste…si gioca solo per noi stesse! Però è strano che parlino bene di me. Mi giungono voci che un pochino di astio,per quella sorta di sano campanilismo locale, ci sia! Comunque la scelta del Foroni è stata dettata anche dal fatto che non volevo allontanarmi dalla zona dove mantengo tutt’ora forti amicizie con le ragazze del Bardolino,la dirigenza e questi tifosi ai quali sono anch’io affezionata e che per due anni mi hanno sempre sostenuto.Come non potrei esserlo!!
Non vorrei metterti in imbarazzo, ma sei sicuramente tra le calciatrici la più simpatica e disponibile.Riesci a mettere a proprio agio chiunque…Il tuo carattere quanto ti ha aiutato nel calcio?
Allora… ti sembrerà strano ma è stato il calcio che ha trasformato la persona introversa e timida che era Piera Maglio.Se penso che dieci anni fa quando avevo quindici anni per parlare con qualcuno o per essere quello che in realtà sono mi dovevo sforzare tantissimo...Oggi devo ringraziare il calcio, le ragazze, l’ambiente in generale del calcio femminile che ha fatto, appunto,venir fuori il mio Io. Il fatto di relazionarsi costantemente con così tante persone, perché cambi squadra e conosci tante altre realtà ha fatto si che io trovassi il mio equilibrio emotivo. In realtà io sono come mi vedi ora, socievolissima e disponibile con tutti.
Sei una calciatrice che in campo e fuori(parlo della grinta con cui hai incitato le ragazze dalla tribuna nello scontro con la Torres) mette determinazione e tanto cuore in quello che fa e nelle cose in cui crede…Quali sono le altre doti caratteriali che una ragazza deve avere per ottenere successo in questo sport?
Allora… per me è fondamentale il fatto di non pensare mai di essere arrivati e che oltre quel limite raggiunto non si può andare. Poi conoscere appunto i propri limiti e molto spirito di sacrificio e voglia di lavorare, perché senza queste due doti i traguardi non si raggiungono.E poi cercare d’avere uno spirito giusto nel fare le cose.Quindi non troppo seriamente né troppo alla leggera: un esatto equilibrio tra la spensieratezza e la serietà nel farle.
Piera, io ti conosco (come calciatrice) da quando giocavi nell’Autolelli Picenum. Ma prima non so molto di te. Quando nasce calcisticamente Piera Maglio?
Ho avuto una breve parentesi in una squadra di Jesi la Ortezzano (Piera è nata ad Avellino ma è cresciuta nella Marche in provincia di Macerata) ed un’altra breve parentesi con un’altra squadra dell’anconetano la Corinaldo…
…scusa se t’interrompo, ma quando hai iniziato a giocare a pallone?
…tardissimo!Io sono una delle ragazze che ha iniziato a giocare più tardi, perché ha scoperto il calcio femminile a 15/16 anni ed è successo tutto in un anno. Giocavo a mia insaputa praticamente in due squadre. Questo perché nel femminile non essendoci competenze di qualità si corre il rischio di commettere degli errori, inconsapevolmente, come è successo a me firmando due cartellini e non sapendo che non lo si può fare, perché hai voglia di giocare e ti fidi di quello che ti dicono le persone più grandi di te, per poi scoprire che non è così. Comunque tornando a prima dopo quest’avventura approdai nel Recanati che è stata la squadra dove ho intrapreso seriamente questo sport e dove sono cresciuta professionalmente,giocandoci per tre anni. Mi sono tolta parecchie soddisfazioni in questa squadra perché in questo periodo sono maturata parecchio a tal punto d’essere chiamata nella Rappresentativa marchigiana, l’ultimo anno ero anche capitano e poi lì sono stata notata dalla squadra di Ascoli appunto, la Autolelli Picenum. In quei tre anni ho fatto un salto di qualità mostruoso passando dalla Serie C alla A e per me è stata un’emozione fortissima. Nella squadra ascolana ci ho passato quattro anni e lì le soddisfazioni si sono sommate ad altre soddisfazioni. Infatti durante il primo anno è arrivata la convocazione in Under (Nazionale) e da lì c’è stata un’ascesa tremenda fino ad approdare alla Nazionale maggiore, al Bardolino ed oggi sono qui al Foroni, la squadra veronese che sta puntando alla vittoria finale, una delle squadre più forti!
Strano, la Morace non mi sembrava così abbattuta…almeno dalle riprese televisivee dalle successive dichiarazioni…
No…aspetta, adesso ti spiego…sulle spalle di Carolina c’è un’esperienza grandissima come calciatrice ed allenatrice e di Campionati Europei ne ha fatti! Per me era la prima volta ma per lei si poteva parlare di un “deja vu”.Le emozioni che può trasmettere una sconfitta cocente come questa le ha sapute controllare e poi per lei era molto importante l’andamento tecnico e fisico della squadra che comunque ha dimostrato di non essere più indietro come qualche hanno fa e che con le Nazioni più forti d’Europa può oggi competere tranquillamente ed anche superarle.
Spesso le interviste vengono fatte alla fine di un evento sportivo e quindi non si può che parlare della partita. Molte lettrici e lettori però si chiedono com’è Piera Maglio nella vita di tutti i giorni, quando non gioca. Mi racconti qualcosa di te?
Allora, premetto che questo è il primo anno che non lavoro e che mi posso dedicare completamente al calcio. Al mattino c’è la palestra poi il pomeriggio/sera c’è l’allenamento.Ora dovevo iniziare la scuola calcio Foroni con le bimbe ma a causa del mio infortunio l’ho spostata più avanti nel tempo. A me piacciono tantissimo i bambini e poter insegnare loro i primi calci mi da tanta gioia. Pensa che ho nove nipotini perché in famiglia siamo in nove fratelli: sette femmine e due maschi(grossa risata)! Mi piace leggere, mi piace tantissimo ascoltare la musica e cucinare.E cucino pure bene! Sai qui a Verona vivo da sola in un appartamentino che la Società mi ha trovato e quindi mi arrangio da sola: cucino,pulisco, lavo e stiro anche se quest’ultima cosa non è la mia passione.Mi piace moltissimo il modellismo ed il fai da te. Una volta facevo le barchette in legno , gli aereoplanini, le automobiline. Tutto questo però è passeggero perché il calcio non ti da il sostegno economico o la professionalità per intraprendere un lavoro per il resto della vita.
Care lettrici, cari lettori le quattro chiacchiere
sono diventate otto…c’era da immaginarlo parlando con Piera! Spero di avervi
fatto conoscere un po’ di più questa grande atleta dal punto di
vista umano dato che calcisticamente non ha bisogno di presentazioni e
mi auguro che il Calcio possa ricompensarla con sempre più grandi
soddisfazioni, le stesse che Piera sta dando a questo sport!