MILENE DOMINGUES

di Noemi Diamantini

Quando si sparse la notizia che avrebbe giocato in Italia nel Fiammamonza, senza  che nessuno l’avesse mai vista all’opera su un campo di calcio, le fu data un’etichetta difficile da staccare: “Ronaldinha”, la moglie la moglie di Ronaldo. Ma Milene Domingues, questo il suo nome di battesimo, è molto di più che la massaia del campione brasiliano, è soprattutto una ragazza aperta e simpatica che possiede il tipico dna e i tutte le qualità della grande calciatrice, come dimostra il gran gol realizzato all’ultima giornata sul campo del Valdarno.

Milene, raccontaci un po’ come è andata questa tua prima stagione in Italia…
Anche se non ho avuto modo di giocare molto è stata una stagione molto bella. Il fatto di essermi trasferita a Madrid con la mia famiglia  però  mi ha impedito di rendere al meglio: infatti rispetto alle mie compagne mi sentivo indietro sia fisicamente, nonostante mi allenassi con il Rayo Vallecano durante la settimana in Spagna, che tatticamente.
Che differenze hai riscontrato tra il calcio del tuo paese e quello italiano?
In Italia il calcio è interpretato in maniera differente che in Brasile : da voi si tende a  privilegiare la forza fisica e la tattica mentre nel mio paese quello che conta di più è il bel gioco e il colpo che delizia il pubblico. Comunque penso che partita dopo partita sono riuscita ad abituarmi al vostro modo di giocare.
Il prossimo anno sarai ancora una calciatrice del Fiammamonza?
Io sto bene qua a Monza, ho delle compagne fantastiche con le quali mi sono integrata al meglio e che mi dispiacerebbe molto lasciare, però devo pensare anche a mio figlio Ronald. Durante i tre giorni settimanali che sono qui in Italia mi manca tanto, così come io manco a lui, a tal punto che quando torno a Madrid non si stacca mai da me e mi segue ovunque.