Quel giorno che Patrizia Sberti segnò 7 o 8 reti

... quasi una dichiarazione d'amore

Patrizia SbertiPrimo marzo 1997. Al campo Abetone si gioco` Pisa-Verona per il campionato di serie A. Il Verona aveva lo scudetto cucito sulle maglie ma delle campionesse d' Italia in carne ed ossa ne erano rimaste una o due. Il Verona era in lotta per non retrocedere, fino a quel momento era riuscito a non perdere tre o quattro partite, come se non bastasse nei giorni precedenti l' incontro c'erano stato dei dissidi interni alla societa` che si erano conclusi con l' allontanamento dalla rosa di otto o nove titolari. Il Verona, campione d'Italia in carica che scese in campo all'Abetone era di fatto una squadra di serie C visto che delle dodici o tredici che scesero in campo almeno sei o sette erano state prelevate dalla seconda squadra.

Per il Pisa, che navigava felicemente al terzo o quarto posto, si prospettava una partita facile e tali aspettative non vennero deluse: dopo nove o dieci minuti le nerazzurre stavano gia` vincendo 2-0 grazie alle prodezze di Molesti e Salvatore.
All' 11' minuto Pallotti batte` un calcio d' angolo, un cross invitante per Sberti che salto` ma non abbastanza per toccare la palla. Il portiere gialloblu Nappi intervenne  maldestramente e con un braccio devio` il pallone nella propria porta. Autorete e 3-0.
La partita prosegui` facilmente per le nerazzurre; le bimbe veronesi, per quanto promettenti, non erano davvero ancora all'altezza della serie A e per le nerazzurre fu una passeggiata: Pallotti 4-0; Ulivieri 5-0; Sberti 6-0; Sberti 7-0; Sberti 8-0; Pallotti 9-0; Sberti 10-0; Sberti 11-0; Sberti 12-0; in tribuna si comincio` a parlottare, a fare conti, a ricordare, i giornalisti vennero continuamente interpellati, e loro consultarono fogli, vecchi fax sbiaditi, ma piu` che altro cercarono di ricordare a memoria. Qualche settimana prima la tanto ammirata-odiata Carolina aveva segnato sette reti in una sola partita e in quel momento la nostra Patriziona aveva la possibilita` di batterla ! Si` perche` ne aveva gia` fatti sette ! no, sei ! no, sette ! no, sei ! no, cinque ! (dicevo io ma ne avevo visto male uno).

All' ultimo minuto Pallotti, davanti alla porta ormai vuota stoppo` il pallone quasi sulla riga e lo appoggio` a Sberti per il 13-0. E si ricomincio`: sette ! otto ! sette ! otto ! Il dubbio riguardava il gol del 3-0, ovvero l'autorete di Nappi. Che in realta` si trattasse di un' insolita autorete della simpatica e bravissima ex nerazzurra lo confermo` la stessa Nappi dopo la partita, e l'avrebbero confermato le stesse immagini televisive nel corso della settimana: ma in quel momento un solo pensiero era nella mente del popolo dell' Abetone: Carolina 7 - Patriziona 8. La stessa Sberti subito dopo la partita diceva di essere saltata ma di non ricordare se aveva toccato o no la palla, poi dopo un po' di "ma si` che l' hai toccata !", comincio` a dire che in effetti l'aveva sfiorata. Sul fax della Divisione Calcio Femminile le fu attribuito anche quella rete; i quotidiani sportivi del giorno dopo le regalarono titoloni per lo strabiliante record ottenuto; persino il TG3 toscano si scomodo` per realizzare un intervista a Patrizia Sberti da mandare in onda in occasione dell' 8 marzo. (O era il 7 ?)

Non me ne volere Patrizia: adoro le tue finte, il tuo senso del gol, il tuo essere leader sia in campo che fuori e mi rammarico del fatto che queste cose non conquistino le prime pagine dei giornali. A parte uno o due.